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lunedì 2 gennaio 2017

Matteo, Capitolo 3, Versetti 7-10


Vedendo poi molti dei Farisei e dei Sadducei che venivano al suo battesimo disse loro: Razza di vipere, chi vi insegnerà a sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un degno frutto di penitenza, e non crediate di poter dire tra voi: Abbiamo Abramo per padre; vi dico infatti che Dio è capace di suscitare dei figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è stata posta alla radice degli alberi: dunque ogni albero che non dà frutto buono sarà tagliato e gettato nel fuoco.

Isidoro: I Farisei e i Sadducei sono avversari fra di loro: infatti, traducendo dall’ebraico in latino, i Farisei sono i divisi, in quanto preferiscono la giustizia delle tradizioni e delle osservanze: per cui vengono detti divisi dal popolo a motivo della giustizia. I Sadducei invece, traducendo in latino, sono i giusti: rivendicano infatti per sé ciò che non sono, negano la resurrezione dei corpi e insegnano che l’anima muore con il corpo. Essi accolgono soltanto i cinque libri della legge e respingono gli oracoli dei Profeti.

Crisostomo: Come infatti un abile medico, se vede il colore di un malato, capisce la natura della malattia, così Giovanni intese i cattivi pensieri dei Farisei che venivano da lui: forse infatti pensarono tra sé: andiamo e confessiamo i nostri peccati, non ci impone nessuna fatica: facciamoci battezzare e riceviamo il perdono dei peccati. Stolti, forse che quando si è digerita l’impurità non è necessaria l’assunzione della medicina? Così, dopo la confessione e il battesimo, è necessaria all’uomo molta cura affinché la ferita dei peccati sia perfettamente risanata; per questo dice: Razza di vipere. Infatti appartiene alla natura delle vipere il fatto che non appena hanno morso un uomo, corrono all’acqua, e se non la trovano muoiono. Quindi chiamava questi razza di vipere perché, commettendo dei peccati mortali, correvano al battesimo per sfuggire soltanto con l’acqua, come le vipere, il pericolo di morte.

Crisostomo: chi vi insegnerà? Forse il Profeta Isaia? Non sia mai: se infatti egli vi avesse istruiti non porreste la speranza soltanto nell’acqua, ma anche nelle opere buone, poiché egli dice (1,16): <<Levatevi e purificatevi; togliete l’iniquità dalle vostre anime, imparate a fare del bene>>. Forse Davide che diceva (Sal 50,9): <<Lavami, è sarò più bianco della neve>>? Non sia mai: egli infatti così dice in seguito (v. 19): <<Uno spirito contrito è sacrificio a Dio>>. Se dunque foste discepoli di Davide, verreste al battesimo con gemiti.

Gregorio: […] La coscienza indica a ciascuno di compiere con la penitenza opere buone tanto maggiori quanto più gravi sono i danni che si è inflitto con la colpa. Ma i Giudei, gloriandosi della loro stirpe, non volevano riconoscersi peccatori, poiché discendevano dalla progenie di Abramo.

Rabano: Ci sono quattro specie di alberi: una è totalmente secca, e a questa vengono paragonati i pagani; un’altra è verde ma senza frutto, e a questa vengono paragonati gli ipocriti; una terza è verde e fruttuosa, ma velenosa, e a questa vengono paragonati gli eretici; una quarta è verde e produce buon frutto, e a questa vengono paragonati i veri cattolici.

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