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martedì 10 gennaio 2017

Matteo, Capitolo 3, Versetti 13-15


Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni, per essere battezzato da lui; ma Giovanni glielo impediva dicendo: Sono io che devo essere battezzato da te e tu vieni da me? Ma Gesù rispondendo gli disse: Lascia; così infatti conviene che adempiamo ogni giustizia. Allora lo lascio.

Rabano: Quando ciò avvenne aveva trent’anni; e qui mostra che nessuno deve essere istruito sacerdote o predicatore se non ha l’età perfetta. Giuseppe a trent’anni assume il governo dell’Egitto; Davide a quell’età inizio il regno; Ezechiele allo stesso tempo ottenne di essere profeta.

Agostino: Il Salvatore volle essere battezzato non per acquistare la mondezza pe sé, ma per mondare le acque per noi. Dal fatto che egli si immerge nell’acqua, questa lava i peccati di tutti. E non c’è da meravigliarsi se possiamo dire che l’acqua, cioè una sostanza corporea, giunge a purificare l’anima: vi giunge senza dubbio, e penetra in tutti i nascondigli della conoscenza. Sebbene infatti essa sia fine e semplice, tuttavia, divenuta più fine con la benedizione di Cristo, attraversa con una rugiada più fine le ragioni nascoste della vita e i segreti della mente. È più fine infatti il corso delle benedizioni che il cammino dell’acqua. Per cui la benedizione che fluì dal battesimo del Salvatore, come un fiume spirituale riempì le correnti di tutte le acque e le vene di tutte le fonti.

Crisostomo: Ora, venne al battesimo affinché si trovasse che colui che assunse la natura umana ha adempiuto tutto il mistero della natura umana: infatti egli, sebbene non fosse peccatore, tuttavia assunse una natura peccatrice. Per questo, sebbene non avesse bisogno del battesimo per sé, tuttavia ne aveva bisogno la natura carnale negli altri.

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