Allora usciva verso di lui Gerusalemme e tutta la Giudea e tutta la
regione attorno al Giordano, e venivano battezzati da lui nel Giordano
confessando i loro peccati.
Crisostomo: Era mirabile vedere tanta sopportazione in un
corpo umano; e ciò attirava maggiormente i Giudei, i quali vedevano in lui il
grande Elia. Contribuiva allo stupore il fatto che la grazia dei Profeti li
aveva abbandonati, e dopo lungo tempo sembrava tornata a loro. Anche il diverso
modo della predicazione contribuiva a ciò: infatti non udivano nulla di quanto
era consueto negli altri Profeti, per esempio i combattenti e le vittorie
riguardanti Babilonia e la Persia, ma i cieli, e il regno che è in essi e il
supplizio della geenna.
Crisostomo: Come una veste candida, se viene posta vicino
alla neve, a confronto di essa verrebbe trovata sporca, così in confronto a
Giovanni ogni uomo sembrava immondo: per questo confessava i suoi peccati. Ora,
la confessione dei peccati è una testimonianza della coscienza che teme Dio.
Infatti il timore perfetto dissolve ogni vergogna. La confessione invece appare
brutta dove non si crede alla pena del giudizio futuro. E poiché lo stesso
vergognarsi è una grave pena, così Dio ci ordina di confessare i nostri peccati
per patire la vergogna come pena: infatti questo fa parte del giudizio.
Rabano: Bene poi si dice che quanti dovevano essere
battezzati andavano verso il Profeta, poiché se uno non recede dalla debolezza,
non rinuncia alle vanità del diavolo e alle lusinghe del mondo, non potrà
conseguire il battesimo della salvezza.
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