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lunedì 20 marzo 2023

Sant'Arcil II

Figlio di Stefano Khosroid, principe di Cakheth, combatté insieme al fratello Mihr o Mirian, allora re della Georgia, gli invasori arabi che, guidati dall’emiroMurvan-Qru, nipote di Maometto, li avevano assaliti mentre erano accampati ad Anakopia. Alla morte di Mihr, privo di discendenza maschile, gli succedette Archil II. Nel quarantesimo anno di regno, gli arabi invasero nuovamente il territorio georgiano al comando di un altro discendente di Maometto: Cicum, detto anche Asim, il quale percorse gran parte della regione mettendo a ferro e fuoco i paesi che lasciava alle spalle. Per scongiurare ulteriori devastazioni Archil II decise di chiedere la pace all’invasore e porre il paese sotto la sua protezione, purché fossero risparmiate le chiese e non fossero usate le violenze messe in atto altrove per costringere i nuovi sudditi a rinnegare la fede cristiana. Ricevuto degnamente dal capo arabo, Arcil II qualche giorno dopo ricevette la promessa di doni considerevoli in cambio dell’abiura. Fermo nella fede, il re oppose ai subdoli artifici di Cicum queste chiare parole: “Dio mi preservi dall’accogliere le tue lusinghe e dal rinnegare Cristo, il Dio vivente, il vero Dio, che per redimerci è morto per noi sulla croce. Se io credessi alle tue profferte sarei condannato al tormento eterno; ma se mi ucciderai, resusciterò come il mio Dio e sarò glorificato con lui”. Adirato per il rifiuto, Cicum fece gettare Arcil in prigione per intimidirlo e aumentò l’offerta promettendogli questa volta la restituzione del regno e dei beni, la concessione di vari privilegi se avesse abbracciato la fede islamica. Ma non ottenne da parte di Arcil che un secondo rifiuto: “Non rinnegherò mai il Signore mio Dio e non baratterò mai la gloria eterna per una gloria passeggera”. Cicum ordinò quindi che gli venisse mozzata la testa: era il 20 marzo del 718, secondo alcuni, del 741 o 744, secondo altri. Con maggiore verisimiglianza gli “Annali georgiani” pongono la data del martirio di Arcil II nel 786, anno dell’invasione di Cicum (permettendo di stabilire il 736 e il 786 come limiti del periodo di governo di Arcil II).

La sera prima dell’esecuzione il corpo del re martire fu prelevato dal campo arabo e sepolto in una chiesa di Notcora.

La festa del santo è celebrata nell’attuale Calendario Georgiano il 20 marzo, ai primi di gennaio nel Lezionario di Gerusalemme, al giorno 8 nell’elenco dei santi georgiani inserito nel Lezionario di Parigi ed al 15 nel Calendario palestino-georgiano del X secolo.


Autore:
Niccolò del Re

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