Dedë Maçaj (o anche Gjonaj) fu alunno del Collegio Saveriano di Scutari e proseguì gli studi in vista del sacerdozio a Roma, dove fu ordinato nel 1944. Rientrò in patria proprio agli inizi della persecuzione messa in atto dal regime comunista. Dopo il primo incarico come viceparroco della cattedrale di Scutari, succedette a don Ndre Zadeja come parroco di Sheldija, ma solo per pochi mesi. Impegnato nel servizio militare, venne tenuto d’occhio dai funzionari del partito, che approfittarono di un suo ritardo nel rientrare in caserma per accusarlo di sabotaggio. Venne quindi fucilato senza processo il 28 marzo 1947, a 27 anni. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, di cui fa parte anche don Ndre Zadeja, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.
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