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venerdì 17 marzo 2023

Marco, Capitolo 1, Versetti 40-45

E venne a lui un lebbroso pregandolo, e in ginocchio e gli disse: Se vuoi, puoi mondarmi. Gesù avendo pietà di lui, stese la sua mano, e toccandolo gli disse: Lo voglio, sii mondato. E avendo detto ciò, subito la lebbra lo lasciò e fu guarito. E ammonendolo severamente lo rimandò e gli disse: Vedi di non dirlo a nessuno, ma va, e mostrati al principe dei sacerdoti, e offri per la tua purificazione ciò che Mosè ha ordinato a testimonianza per loro. Ma quello, uscito, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e accorrevano a lui da ogni parte.

Agostino: Di questo lebbroso mondato Marco ricorda cose tali da farlo identificare con quello che Matteo dice fu mondato quando il Signore discese dopo il discorso della montagna. E poiché il Signore dice (Mt, 17): «Non sono venuto ad abolire la la legge, ma a portarla a compimento», colui che ha escluso dalla legge, pensando che sarebbe stato guarito dal potere del Signore, indicò che la grazia che poteva lavare la macchia del lebbroso non veniva dalla legge, ma da sopra la legge. In verità, come nel Signore viene dichiarata l'autorità del potere, così in lui la costanza della fede; segue infatti: e in ginocchio e gli disse: Se vuoi, puoi mondarmi. Si gettò con la faccia a terra, il che è segno di umiltà e pudore, affinché ciascuno si vergogni delle macchie della sua vita, ma la vergogna non impedì la confessione: mostra la ferita e chiede il rimedio; e la stessa confessione è piena di religione e di fede: infatti attribuisce il potere alla volontà del Signore.

Beda: Lo toccò anche per provare che non poteva essere contaminato colui che liberava gli altri. Inoltre è mirabile il fatto che egli lo guarì nel modo in cui era stato pregato. Se vuoi, aveva detto il lebbroso, puoi mondarmi; egli disse: lo voglio, e qui hai la volontà; sii mondato, e qui hai l'effetto della pietà.

Crisostomo: I Salvatore manda costui dal sacerdote per la prova della guarigione, e affinché questa non avvenisse al di fuori del tempio, ma venisse computata nella preghiera con il popolo. Lo manda anche per adempiere la legge, e così chiudere la bocca malevola dei Giudei. Così compì l'opera lasciandone ad essi la prova. Beda: Affinché cioè il sacerdote comprendesse che egli era stato guarito non nell'ordine della legge, ma per la grazia di Dio al di sopra della legge.

Gregorio: Giustamente però si chiede perché ciò che il Signore aveva ordinato di non rilevare non poté neppure per breve tempo rimanere nascosto. Ma bisogna notare che chi aveva fatto il miracolo ordinò di tacerlo, e tuttavia ciò non poté accadere, affinché cioè i suoi eletti che seguivano gli esempi della sua dottrina avessero il desiderio di restare nascosti nelle grandi cose che potevano fare, e tuttavia le lasciassero divulgare anche contro voglia per giovare agli altri. Quindi non è che abbia potuto fare ciò che voleva, ma col magistero del suo insegnamento diede l'esempio di che cosa dovessero volere le sue membra, e di che cosa potesse accadere contro la loro volontà.

Girolamo: […] Che poi Gesù non potesse manifestamente entrare in città, ecc..., significa che Gesù non si manifesta a tutti quelli che trovano la loro gioia nelle lodi diffuse e che corrono nelle piazze, ma a quelli che escono fuori con Pietro e stanno in luoghi deserti, che il Signore scelse per pregare e ristorare il popolo, che cioè lasciano i piaceri del mondo e tutto quello che possiedono, così da dire: la mia porzione è il Signore. In verità la gloria del Signore si manifesta a coloro che vengono da ogni parte, attraverso le pianure e le montagne, e che nulla può separare dalla carità di Cristo.

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