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mercoledì 2 agosto 2023

San Pietro Giuliano Eymard su San Giuseppe

Dio Figlio volle nascere di stirpe regale per riunire nella sua Persona tutti i generi di grandezza.

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“Quando Dio Padre decise di dare suo Figlio al mondo, volle farlo con onore, poiché Egli è degno di ogni onore e di ogni lode.

“Gli preparò quindi una corte ed una servitù regale degni di Lui. Dio voleva che, perfino sulla terra, suo Figlio incontrasse un'accoglienza degna e gloriosa, se non agli occhi del mondo, almeno ai suoi propri occhi.

“Questo mistero di grazia dell'Incarnazione del Verbo non fu realizzato improvvisamente da Dio e quelli che erano stati scelti per prenderne parte, furono preparati da Lui molto tempo prima. La corte del Figlio di Dio fatto Uomo si compone di Maria e di Giuseppe; lo stesso Dio non avrebbe potuto trovare per suo Figlio servi più degni di stargli vicino. Consideriamo particolarmente san Giuseppe.

“Incaricato dell'educazione del Principe regale del Cielo e della terra, di dirigerlo e di servirlo, era necessario che i suoi servizi facessero onore al suo divino allievo: non stava bene che un Dio si dovesse vergognare di suo padre. Quindi, dovendo essere Re, della stirpe di Davide, fa nascere san Giuseppe dallo stesso ceppo regale: vuole che Lui sia nobile, persino della nobiltà terrena. Nelle vene di san Giuseppe scorre dunque il sangue di Davide, di Salomone, e di tutti i nobili Re di Giuda e se la sua stessa dinastia avesse continuato a regnare, lui [san Giuseppe] sarebbe stato l'erede del trono e avrebbe dovuto occuparlo.

“Non fermatevi a considerare la sua povertà attuale: l'ingiustizia scacciò la sua famiglia dal trono al quale aveva diritto, ma non per questo egli cessa di essere Re, figlio di quei Re di Giuda, i maggiori, i più nobili, i più ricchi dell'universo. Anche nei registri anagrafici di Betlemme san Giuseppe sarà iscritto e riconosciuto dal governatore romano quale erede di Davide: questa la sua regale pergamena, facilmente riconoscibile e che porta la sua regale firma.

“Ma che importanza ha la nobiltà di Giuseppe?, direte forse. Gesù è venuto soltanto per umiliarsi. Rispondo che il Figlio di Dio, il quale ha voluto umiliarsi per un certo tempo, ha voluto anche riunire nella sua Persona tutti i generi di grandezza: Egli è Re anche per diritto di eredità, poiché di sangue reale. Gesù è nobile e, quando sceglierà i suoi Apostoli tra i plebei, li mobiliterà: questo diritto Gli appartiene, giacché figlio di Abramo ed erede del trono di Davide. Egli ama quest'onore di famiglia; la Chiesa non intende la nobiltà in termini di democrazia: rispettiamo, pertanto, tutto ciò che essa rispetta. La nobiltà è di Dio.

“Ma allora, è necessario essere nobile per servire Nostro Signore? Se lo siete, Gli dareste una gloria in più; tuttavia, non è necessario, Egli si accontenta della buona volontà e della nobiltà del cuore. Eppure, gli annali della Chiesa dimostrano che un grande numero di santi, tra i più illustri, ostentavano un blasone, possedevano un nome, una famiglia distinta: alcuni erano persino di sangue reale.

“Nostro Signore si compiace nel ricevere omaggio di tutto quanto è onorifico. San Giuseppe ricevette nel Tempio un'accurata educazione e così Dio lo preparò a diventare un nobile servitore del suo Figlio, il cavaliere del più nobile Principe, il protettore della più augusta Regina dell'universo”.


Fonte: https://www.pliniocorreadeoliveira.info/IT_1993_SanGiuseppe_Nobilta.htm

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