Ioan Bălan nacque a Teius in Romania l’11 febbraio 1880. Dopo gli studi teologici presso il seminario centrale di Budapest, nel 1903 ricevette l’ordinazione presbiterale. Nel novembre 1936 fu consacrato vescovo di Lugoj. Rifiutando di passare all’ortodossia, condivise la sorte di altri vescovi greco-cattolici e fu arrestato il 28 ottobre 1948. Detenuto in vari monasteri trasformati in carceri e nel penitenziario di Sighetul Marmaţiei, nel 1956 venne rinchiuso in isolamento coatto nel monastero di Ciorogârla. Ne uscì, gravemente malato, solo per essere ricoverato in un ospedale di Bucarest, dove morì il 4 agosto 1959. I suoi resti mortali, precedentemente sepolti nel cimitero cattolico Belu, sono stati riesumati l’8 ottobre 2013 e successivamente traslati nella cattedrale di Lugoj. È stato inserito nella causa di beatificazione che comprendeva in tutto sette vescovi morti dal 1950 al 1970, durante la persecuzione religiosa portata avanti in Romania dal regime comunista. La beatificazione dei sette vescovi è stata fissata a domenica 2 giugno 2019, durante il viaggio apostolico in Romania di papa Francesco. La loro comune memoria liturgica è stata fissata al 2 giugno.
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