In certe situazioni è fin troppo comodo far parte del gregge,
anche perché lo stare nel gregge viene quasi sempre giudicato come
“obbedienza” e il porsi ai margini viene bollato come “ribellione”.
Il
presente libretto è un prezioso contributo offerto da un sacerdote
romano per far luce su un problema spinoso. E oggi, particolarmente, di
far luce c’è assoluto bisogno, vista la confusione e il polverone che
hanno sollevato i sostenitori della Comunione sulla mano, per
far sì che si vedano soltanto le ragioni “pro” (ma ci sono poi queste
ragioni?) e non si vedano anche le ben più gravi “contro”.
In queste pagine si trovano esposti brevemente, ma in modo chiaro semplice e convincente, i termini di un problema molto più complesso e molto più delicato di quanto cercano di far credere i sempliciotti o gli imbroglioni.
Gli ostinati sostenitori della Comunione sulla mano sono attivissimi nel darsi da fare per perseguire il loro scopo: far sparire del tutto la Comunione in bocca.
Mentre
invece, tra chi ama l’Eucaristia, ben pochi sono altrettanto impegnati
nella “buona battaglia”, nella difesa di ciò in cui credono e di ciò che
amano.
Molti buoni cristiani si rifiutano di
ricevere il Corpo del Signore sulla mano; soffrono sinceramente per
questa assurda “novità” e per le profanazioni a cui va incontro Gesù
Eucaristia.
E’ doveroso che ogni cristiano
difenda l’Eucaristia, se non altro contribuendo a far luce e cioè
conoscere ad altri cristiani le ragioni per cui non si deve accettare, e
tanto meno chiedere, la Comunione sulla mano.
don Enzo Boninsegna
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