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venerdì 28 febbraio 2020

Vieni e Seguimi...

Gv 15,16: Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…

Ap 7, 1-3: Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.
Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: "Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi".


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Finché Dio continua a scegliere e hai gente che risponde a questa chiamata, il mondo avrà speranze.

L’abito clericale, secondo San Tommaso, deve portarsi come segno delle obbligazioni che si assumono e non per vanagloria ma come distacco dal mondo, per il disprezzo delle ricchezze di questo mondo, per la pratica dell’umiltà e come esempio verso il prossimo. Abbandonando le cose comuni, cominciando a portare la sottana davanti al mondo e agli occhi della Chiesa. 

La sottana è il primo passo per una maggiore perfezione nell’amicizia con Dio. Come rispondere? Quali sono le disposizioni interiori? 

Una orientata verso se stessi, la generosità. Una orientata verso il prossimo, lo zelo apostolico e l’ultima, la più importante, verso Dio. Una confidenza totale nel cammino a Dio. 

“Dio che ti creò in te non ti salverà senza di te, Dio che ti chiamò senza te non ti farà Sacerdote se tu non lavori per questo”. Sant’Agostino.
 
Si potrebbe pensare che ricevere la sottana sia un premio, un onore, un punto di arrivo..in realtà è un punto d’inizio (a quo). Mamma Margherita disse a suo figlio Giovanni Bosco nel giorno dell’ordinazione sacerdotale: “Oggi cominci a soffrire”. 

Nella vocazione sacerdotale ci sono due elementi che nella pratica si mescolano. Un elemento soggettivo che è il desiderio, la libera intenzione, la generosità. L’altro elemento oggettivo ecclesiastico è la chiamata ufficiale da parte de la Chiesa.

Quando si prende la sottana, si fa un primo sacrificio per la rinuncia al mondo. Sacrificio reale, meritevole. Forse il più facile. Difficile quando qualcuno vive nel mondo, però una volta lasciato il mondo è più dolce e soave di quanto una persona si possa immaginare. Perché si prende distanza dalle creature che seminano ansie e inquietudini costanti nell’anima. Una rinuncia volontaria alle cose nobili della vita nel mondo, formare una propria famiglia, rinunciare a una professione, alle buone amicizie, ai piaceri onesti del mondo etc… Questi beni non si perdono, si sceglie uno migliore. 

La vita sacerdotale esige più sacrifici, rinunce, generosità per acquisire le virtù, per lottare contro i nemici (se stessi…Vedi la storia di Santa Teresa di Gesù). 

Come si realizza questa profonda amicizia con Dio? Con le preghiere quotidiane, la Santa Messa di ogni giorno, la comunione diaria, la penitenza e rinuncia permanente alla propria volontà per accettare e vivere secondo il regolamento del seminario che deve essere l’espressione chiara e sicura del volere divino, della volontà di Nostro Signore. 

Lo zelo apostolico verso il prossimo. Curiosamente è un’espressione per la separazione dal mondo ma anche un mezzo per ritornare al mondo per la sua conversione. 

Gv 17,18: “Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo..”
 
L’abbandono della sottana vuol dire disprezzare il senso religioso della gente. In questo mondo anticattolico, senza dubbio, gli uomini hanno più senso religioso di quanto possiamo immaginare, perché in ogni uomo c’è un anello di Dio che non si può distruggere, perché lui stesso l’ha messo nell’anima. 

Tu ci hai creato per te e le nostre anime non riposeranno fino a quando non arriveranno a te”. Sant’Agostino.
 
Oggi come oggi è un dovere conservare l’ortodossia della dottrina, la professione pubblica in difesa della fede, denunciare gli errori del concilio. Non siamo angeli e la grazia non sopprime la naturalezza. Nella Chiesa sotto l’ispirazione dello Spirito Santo non solo esistono i dogmi della fede ma anche tutte le sue protezioni. Fondamenta che tengono in piedi il castello. Dobbiamo conservare tutte le tradizioni senza le quali una persona non può mantenersi cattolico. La Chiesa è una tradizione. Siamo una tradizione. Voi siete la luce del Mondo. 

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