Tutto mi è stato dato dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio se non
il Padre, né alcuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare.
Crisostomo: Poiché aveva detto (v.25): <<Ti confesso,
o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti>>, affinché
tu non abbia a pensare che egli renda grazie al Padre essendo egli stesso privo
di questa virtù, di conseguenza aggiunge: Tutto
mi è stato dato dal Padre mio. Quando poi senti che è stato dato, non pensare ad alcunché di umano: pone questa
distinzione perché tu non abbia a ritenere che ci siano due dèi ingenerati.
Infatti non appena fu generato, fu insieme dominatore di tutte le cose.
Girolamo: Altrimenti, se vogliamo giudicare secondo la
nostra fragilità, quando cominciò ad avere colui che ricevette, cominciò a non
avere colui che diede. Oppure, in tutte le cose che gli furono date non vanno
intesi il cielo e la terra e gli elementi, e le altre cose che egli fece e
creò, ma coloro che mediante il Figlio hanno accesso al Padre.
Agostino: Se nel potere ha qualcosa in meno del Padre, non
sono tutte le cose che il Padre: Infatti il Padre generando ha dato la potenza
al Figlio, come generando diede a colui che generò dalla sua sostanza tutte le
cose che ha nella sua sostanza.
Ilario: Poi nella reciproca conoscenza del Padre e del
figlio fa intendere che nel figlio non c’era nulla di diverso da quanto c’era
nel Padre; segue infatti: e nessuno
conosce il Figlio se non il Padre, né alcuno conosce il Padre se non il Figlio.
Crisostomo: In quanto infatti egli solo conosce il Padre, si
intuisce che egli è della stessa sostanza, come se dicesse: perché
meravigliarsi che io sia il dominatore di tutte le cose dal momento che ho
qualche cosa di più grande, ossia conoscere il Padre, ed essere della sua
stessa sostanza?
Ilario: Insegna infatti che questa stessa sostanza dell’uno
e dell’altro è in questa mutua conoscenza, in quanto colui che conosce il
Figlio conoscerà anche il Padre del Figlio, poiché tutte le cose gli sono state
consegnate dal Padre.
Agostino: Infine, essendo la sostanza divina inseparabile,
basta nominare o il solo Padre o il solo Figlio, e con ciò non si separa lo
Spirito di entrambi, che propriamente è detto Spirito di verità.
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