LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

martedì 6 marzo 2018

Matteo, Capitolo 11, Versetto 27



Tutto mi è stato dato dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio se non il Padre, né alcuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Crisostomo: Poiché aveva detto (v.25): <<Ti confesso, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti>>, affinché tu non abbia a pensare che egli renda grazie al Padre essendo egli stesso privo di questa virtù, di conseguenza aggiunge: Tutto mi è stato dato dal Padre mio. Quando poi senti che è stato dato, non pensare ad alcunché di umano: pone questa distinzione perché tu non abbia a ritenere che ci siano due dèi ingenerati. Infatti non appena fu generato, fu insieme dominatore di tutte le cose.

Girolamo: Altrimenti, se vogliamo giudicare secondo la nostra fragilità, quando cominciò ad avere colui che ricevette, cominciò a non avere colui che diede. Oppure, in tutte le cose che gli furono date non vanno intesi il cielo e la terra e gli elementi, e le altre cose che egli fece e creò, ma coloro che mediante il Figlio hanno accesso al Padre.

Agostino: Se nel potere ha qualcosa in meno del Padre, non sono tutte le cose che il Padre: Infatti il Padre generando ha dato la potenza al Figlio, come generando diede a colui che generò dalla sua sostanza tutte le cose che ha nella sua sostanza.

Ilario: Poi nella reciproca conoscenza del Padre e del figlio fa intendere che nel figlio non c’era nulla di diverso da quanto c’era nel Padre; segue infatti: e nessuno conosce il Figlio se non il Padre, né alcuno conosce il Padre se non il Figlio.

Crisostomo: In quanto infatti egli solo conosce il Padre, si intuisce che egli è della stessa sostanza, come se dicesse: perché meravigliarsi che io sia il dominatore di tutte le cose dal momento che ho qualche cosa di più grande, ossia conoscere il Padre, ed essere della sua stessa sostanza?

Ilario: Insegna infatti che questa stessa sostanza dell’uno e dell’altro è in questa mutua conoscenza, in quanto colui che conosce il Figlio conoscerà anche il Padre del Figlio, poiché tutte le cose gli sono state consegnate dal Padre.

Agostino: Infine, essendo la sostanza divina inseparabile, basta nominare o il solo Padre o il solo Figlio, e con ciò non si separa lo Spirito di entrambi, che propriamente è detto Spirito di verità.
 

Nessun commento:

Posta un commento

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online