In quel tempo Gesù rispondendo disse: Ti confesso, o Padre, Signore del
cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli
intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto
a te.
Crisostomo: Il Signore, poiché sapeva che molti avrebbero
avuto dei dubbi sulla questione precedente, che cioè i Giudei non ricevettero
Cristo mentre i pagani lo accolsero con tanta disposizione, risponde a questi
loro pensieri.
Girolamo: Ascoltino dunque coloro che bestemmiando
sostengono che il Salvatore non è nato, ma creato: egli chiama Padre suo il
Signore del cielo e della terra. Se infatti anche lui è una creatura, e la
creatura può chiamare padre il suo creatore, era stolto non chiamarlo
similmente creatore e padre del cielo e della terra e non di se stesso. Ora,
rende grazie poiché ha manifestato agli Apostoli i misteri della sua venuta,
ignorati dagli Scribi e dai Farisei, che si ritenevano sapienti e prudenti ai
loro occhi.
Agostino: Egli stesso ha spiegato che col nome di sapienti e
intelligenti si possono intendere i superbi, quando dice: le hai rivelate ai piccoli; che cosa significa infatti i piccoli se non gli umili?
Ilario: I segreti delle parole celesti si nascondono ai
saggi e si rivelano ai piccoli, cioè a quelli che sono piccoli nella malizia,
non nella conoscenza: e si nascondono a coloro che sono sapienti agli occhi
della loro stolta presunzione, e non nel giusto motivo della sapienza.
Crisostomo: Che sia rivelata a questi è causa di gioia; che
sia nascosto a questi altri non è causa di gioia, ma di lacrime. Non si
rallegra dunque per questo, ma perché le cose che i sapienti non hanno
conosciuto, questi le hanno conosciute.
Ilario: Il Signore conferma l’equità di questo fatto con il
giudizio della volontà del Padre: in modo che quanti disdegnano di venire
piccoli in Dio divengano poi stolti nella loro sapienza.
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