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mercoledì 7 marzo 2018

Matteo, Capitolo 11, Versetti 28-30



Venite a me voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime: il mio giogo infatti è dolce, e il mio carico leggero.

Agostino: Perché siamo affaticati se non perché siamo uomini mortali, portando vasi di creta che ci mettono nella più grande angustia? Ma se si angustiano i vasi di carne, si dilatino gli spazi della carità. Perché dunque dice: Venite a me voi tutti, che siete affaticati, se non per liberarci dalla fatica?

Gregorio: E’ un gravoso giogo e un duro peso di servitù sottostare alle cose temporali, ambire le cose terrene, trattenere le cose fuggevoli, stare saldi nelle cose instabili, desiderare le cose che passano, eppure non voler passare con le cose che passano. Mentre infatti contro il nostro desiderio tutte le cose fuggono, il nostro spirito, che prima di acquistare un bene era stato sottomesso all’afflizione del desiderio, più tardi subisce lo sgomento della perdita.

Crisostomo: Non dice: Venite questo o quest’altro, ma tutti voi che siete nelle preoccupazioni, nelle tristezze, nei peccati; non perché vi castighi, ma perché vi perdoni i peccati. Venite non perché abbia bisogno della vostra gloria, ma perché voglio la vostra salvezza; per cui dice: e io vi ristorerò; non ha detto: vi salverò, ma, ciò era molto di più, vi ristorerò, cioè vi costituirò in un pieno riposo.

Agostino: Imparate da me, non a fare il mondo, non a compiere miracoli nel mondo, ma perché sono mite e umile di cuore. Vuoi essere grande? Comincia da ciò che è minimo. Pensi di costruire un edificio grande e sublime? Pensa innanzitutto al fondamento dell’umiltà. E quanto più alto è l’edificio, tanto più profondo sia il fondamento. Ora, fin dove salirà la vetta del nostro edificio? Fino al cospetto di Dio.

Rabano: Dobbiamo quindi imparare dal nostro Salvatore a essere miti nel modo di agire e umili nelle menti; non danneggiamo nessuno, non disprezziamo nessuno, e le virtù che mostriamo esternamente nelle opere custodiamole internamente nel cuore.

Crisostomo: Quindi, nell’esposizione delle leggi divine, comincia dall’umiltà, e mette il massimo premio dicendo: e troverete ristoro per le vostre anime. Questo è il massimo premio: cosi tu non solo diventerai utile agli altri, ma darai riposo a te stesso. Riceverai questa ricompensa prima di quella che ti è destinata nell’avvenire; in futuro godrai di un riposo eterno.

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