L’arcivescovo Andronik (al secolo Vladimir Nikol’skij), nacque nella
diocesi di Jaroslav. Frequenta il seminario di Jaroslav e l’Accademia
teologica di Mosca, al termine della quale viene ordinato sacerdote
(1895). Dopo un anno è designato come insegnante nel seminario
missionario della Ossezia. Nel 1897 parte missionario per il Giappone.
Il 5 novembre 1906 è ordinato vescovo e nominato vescovo ausiliare della
diocesi di Kioto, ma appena dopo due anni è richiamato in Russia per
dirigere la diocesi di Tichvin. Nel 1913 è trasferito a Omsk, in
Siberia, e dopo un anno a Perm dove concluderà la vita con il martirio
all’età di 48 anni.
Nel gennaio del 1918 l’arcivescovo Andronik scrive una lettera pastorale
a tutti i fedeli della diocesi, deprecando la persecuzione già in atto
contro la Chiesa ed invitando tutti ad intensificare la preghiera e a
far nascere in tutte le parrocchie delle fraternità di fedeli che
fossero di esempio anche per i più deboli. La creazione di queste
comunità era stata una delle preoccupazioni principali prima ancora che i
comunisti prendessero il potere. “Se mi aveste ascoltato – scrive nella
pastorale – oggi in ogni parrocchia sarebbe disponibile quel seme
capace di infiammare lo zelo di tutti”.
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