Sancio, laico, era originario della Gallia Comata, dove fu fatto
prigioniero e portato a Cordova. Liberato, entrò a far parte della
guardia di palazzo e lo Stato si occupò della sua educazione. In
seguito, divenne discepolo di s. Eulogio. Non sappiamo altro sulla sua
vita né sulle circostanze che lo condussero al martirio subito per
spada, ancora dolescente, il 5 giugno 851. Il suo cadavere rimase appeso
ad un palo per qualche giorno, infine bruciato e le ceneri furono
buttate nel Guadalquivir.
Fino alla scoperta e pubblicazione delle
opere di s. Eulogio di Cordova Sancio era sconosciuto. Il suo culto
incominciò nella diocesi di Cordova nel 1601, e la festa venne celebrata
nel diesa natalis, 5 giugno, data in cui è anche iscritto nel
Martirologio Romano.
Autore: Rafael Jiménez Pedrajas
Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, beato Sancio, martire, che adolescente, condotto prigioniero dalla cittadina di Albi e istruito alla corte del re, durante la persecuzione dei Mori non esitò a patire il martirio per la fede in Cristo.
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