Roberta Sciamplicotti/Aleteia | Apr 09, 2015
La sua barca a vela è andata alla deriva e si è danneggiata, ma non ha disperato.
Nei
momenti più difficili, la fede e la preghiera sono spesso una delle
poche risorse a disposizione. Lo sa bene Louis Jordan, che è andato alla
deriva nell’Oceano Atlantico per 66 giorni prima di essere recuperato e
riportato sulla terraferma.
Louis, 37 anni, era
uscito in mare sulla sua barca a vela di nome Angel a fine gennaio per
pescare a poche miglia dalla costa della South Carolina (Stati Uniti).
La sua imbarcazione è tuttavia andata fuori uso, ribaltandosi tre volte.
L’incidente ha provocato la rottura della spalla di Louis, che non è
riuscito per questo a riparare l’albero della barca, che si era rotto.
“Stai
a letto e all’improvviso senti BOOM!, come una cannonata pochi metri
sopra la tua testa”, ha raccontato dopo essere stato salvato da una nave
container battente bandiera tedesca, la Houston Express, a 200 miglia
dalla North Carolina. “È inquietante. È sconvolgente. I nervi saltano.
Viene voglia di imprecare e di pregare con tutte le proprie forze. ‘Per
favore, salvami’ e via dicendo”.
Jordan ha
raccontato di aver temuto di morire e di aver affrontato quei momenti
con “molta preghiera”. “È stata la Sacra Bibbia a sostenermi. L’ho letta
dall’inizio alla fine”.
Nel ribaltamento della
barca, ha riferito, “tutto ciò che avevo si era rotto – tutti i miei
strumenti elettronici, i dispositivi GPS”. Jordan è andato alla deriva,
razionando cibo e acqua fino a quando la sua spalla non è guarita ed è
riuscito a costruire un albero improvvisato e a navigare, ma poteva fare
ben poco contro le correnti.
Quando sono finite le scorte di acqua e cibo, è diventata una questione di sopravvivenza.
“Ho
cercato di raccogliere acqua piovana, ma ogni volta le onde entravano
nella barca, mescolando l’acqua salata alla mia acqua”, ha detto. “Alla
fine le condizioni sono state buone. Ho riempito la mia tanica, che
contiene circa 95 litri”.
Quanto al cibo, dopo un
po’ Jordan ha scoperto che i pesci erano attirati dalla biancheria che
immergeva in mare per sciacquarla. I pesci nuotavano dentro e fuori i
suoi vestiti, e lui riusciva così a catturarli facilmente con un retino.
Alla fine è sopravvissuto nutrendosi di alghe e granchi.
Nell’avventura ha perso quasi venti chili.
Jordan era stato dato per disperso il 29 gennaio ed è stato salvato agli inizi di aprile.
Suo
padre Frank ha confessato che temeva molto per suo figlio, che è un
marinaio inesperto, ma anche che nutriva speranze perché aveva una buona
imbarcazione e la forza per farcela.
“Ha una
costituzione molto forte ed è forte non solo fisicamente, ma anche a
livello spirituale”, ha detto Frank alla CNN. “Al telefono mi ha detto
di aver pregato tutto il tempo, e credo che questo lo abbia sostenuto
molto”.
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