Il più antico presepio del mondo si trova a Siracusa ed è scolpito su un
sarcofago che custodiva i resti di una sposa. Il prezioso reperto è al
centro del nuovo settore del museo archeologico regionale “Paolo Orsi”
dedicato all’arte cristiana e prende il nome dalla moglie del conte
Valerio, Adelfia – raffigurata con il marito in un tondo al centro del
monumento - che volle dedicarle un’urna di marmo decorata da immagini
del Vecchio e del Nuovo Testamento tra cui le prime, commoventi scene
della Natività di Gesù.
La città aretusea è seconda a Roma per estensione dei suoi percorsi
catacombali e conserva tracce della più antica devozione cristiana pochi
metri sotto piazze e strade moderne.
Il
Sarcofago di Adelfia ne è la testimonianza più preziosa e Cavallari non
credette ai suoi occhi quando si ritrovò dinanzi alla bellezza di
questo monumento marmoreo un tempo decorato da policromia e celebrò la
scoperta con un momento di gioia collettiva: l’eco del rinvenimento,
infatti, si diffuse tra i siracusani che accorsero per ammirare il
Sarcofago e lo scortarono fino a piazza Duomo dove si trovava allora il
Museo nazionale archeologico.
A rendere un unicum questo reperto del IV secolo dopo Cristo è la sua
delicata decorazione tra cui spiccano le scene della nascita di Gesù
Bambino. Nel Sarcofago di Adelfia è narrato il momento dell’Adorazione
dei re Magi che portano i doni a Gesù bambino.
I
tre re indossano un copricapo su lunghi capelli, una tunica e la
clamide e procedono verso destra recando i loro doni e protendendo le
mani verso Gesù: una corona sovrastata da una gemma a simboleggiare
l’oro; una pisside con un coperchio per custodire incenso e mirra. La
Madonna regge in grembo il piccolo Gesù che tende le mani verso i doni
dei Magi.
Nella seconda scena è raffigurata una tettoia ricoperta da tegole e
ceppi che ripara il bambin Gesù, avvolto in fasce, deposto in un cesto
di vimini e scaldato dal fiato del bue e dell’asinello. Accanto alla
tettoia è scolpito uno dei pastori a cui l’angelo annuncia la nascita
del Creatore mentre Maria siede su una roccia.
Il monumento di marmo, dopo una lunga attesa, è esposto oggi al pubblico
al museo archeologico Orsi all’interno di un settore che narra la
storia cristiana di Siracusa e della Sicilia.
Per far meglio
comprendere ai visitatori il valore iconografico del sarcofago, è stata
ricreata la rotonda delle catacombe dove venne rinvenuto con alcuni
pannelli descrittivi che raccontano la storia e la bellezza di questa
antica testimonianza di fede e speranza nella salvezza eterna
(Isabella Di Bartolo)
27 dicembre 2015
27 dicembre 2015
Nessun commento:
Posta un commento