dalla Lettera 148 - Il digiuno (1)
Bada a non ritenerti già santa solo perché magari hai cominciato a digiunare e a fare astinenza. Questa virtù, infatti, è solo un aiuto per arrivare alla santità, ma non ne costituisce la perfezione. Soprattutto, però, sta' attenta a non ritenerti ormai salvaguardata dalle cose illecite solo per il fatto che disprezzi anche quelle lecite. Tutto ciò di cui fai dono a Dio e che è al di là del puro dovere di giustizia non deve impedirti la giustizia, ma aiutarla. A cosa ti servirebbe indebolirti il corpo con l'astinenza se poi l'animo si gonfia di superbia? L'essere emaciati dal digiuno ci può forse fruttare qualche merito quando siamo lividi per la gelosia? È forse una virtù non bere vino, quando poi siamo ubriachi di collera e di odio? Voglio dire, insomma, che l'astinenza è una cosa eccellente e che la mortificazione del corpo è una cosa bella e meravigliosa solo quando si accompagnano a un'anima digiuna dai vizi. Dico di. più: quelli che lodevolmente e coscientemente abbracciano la virtù dell’astinenza trattano male il proprio corpo appunto per spezzare la superbia dell'anima, per riuscire a scendere - si direbbe - da una posizione di indifferenza o di presunzione e poter compiere la volontà di Dio, che trova la sua perfezione soprattutto nell'umiltà.
dalla Lettera 22 - Il digiuno (2)
«Se digiuni due giorni, non ti
credere per questo migliore di chi non ha digiunato. Tu digiuni e magari
t'arrabbi; un altro mangia, ma forse pratica la dolcezza; tu sfoghi la tensione
dello spirito e la fame dello stomaco altercando; lui, al contrario, si nutre
con moderazione e rende grazie a Dio. Perciò Isaia esclama ogni giorno:
"Non è questo il digiuno che io ho scelto, dice il Signore" (Is 58,
5), e ancora: "Nei giorni di digiuno si scoprono le vostre pretese; voi tormentate
i dipendenti, digiunate fra processi e litigi, e prendete a pugni il debole:
che vi serve digiunare in mio onore?" (Is 58, 3-4). Che razza di digiuno
vuoi che sia quello che lascia persistere immutata l'ira, non dico un'intera
notte, ma un intero ciclo lunare e di più? Quando rifletti su te stessa, non
fondare la tua gloria sulla caduta altrui, ma sul valore stesso della tua
azione».
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