LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

martedì 13 dicembre 2022

San Girolamo - Il Digiuno

dalla Lettera 148 - Il digiuno (1)

Bada a non ritenerti già santa solo perché magari hai cominciato a digiunare e a fare astinenza. Questa virtù, infatti, è solo un aiuto per arrivare alla santità, ma non ne costituisce la perfezione. Soprattutto, però, sta' attenta a non ritenerti ormai salvaguardata dalle cose illecite solo per il fatto che disprezzi an­che quelle lecite. Tutto ciò di cui fai dono a Dio e che è al di là del puro dovere di giustizia non deve impedirti la giustizia, ma aiutarla. A cosa ti servirebbe indebolirti il corpo con l'astinenza se poi l'animo si gonfia di superbia? L'essere emaciati dal digiu­no ci può forse fruttare qualche merito quando siamo lividi per la gelosia? È forse una virtù non bere vino, quando poi siamo ubriachi di collera e di odio? Voglio dire, insomma, che l'asti­nenza è una cosa eccellente e che la mortificazione del corpo è una cosa bella e meravigliosa solo quando si accompagnano a un'anima digiuna dai vizi. Dico di. più: quelli che lodevolmente e coscientemente abbracciano la virtù dell’astinenza trattano male il proprio corpo appunto per spezzare la superbia dell'ani­ma, per riuscire a scendere - si direbbe - da una posizione di indifferenza o di presunzione e poter compiere la volontà di Dio, che trova la sua perfezione soprattutto nell'umiltà.

 

dalla Lettera 22 - Il digiuno (2)

«Se digiuni due giorni, non ti credere per questo migliore di chi non ha digiunato. Tu digiuni e magari t'arrabbi; un altro mangia, ma forse pratica la dolcezza; tu sfoghi la tensione dello spirito e la fame dello stomaco altercando; lui, al contrario, si nutre con moderazione e rende grazie a Dio. Perciò Isaia esclama ogni giorno: "Non è questo il digiuno che io ho scelto, dice il Signore" (Is 58, 5), e ancora: "Nei giorni di digiuno si scoprono le vostre pretese; voi tormentate i dipendenti, digiunate fra processi e litigi, e prendete a pugni il debole: che vi serve digiunare in mio onore?" (Is 58, 3-4). Che razza di digiuno vuoi che sia quello che lascia persistere immutata l'ira, non dico un'intera notte, ma un intero ciclo lunare e di più? Quando rifletti su te stessa, non fondare la tua gloria sulla caduta altrui, ma sul valore stesso della tua azione».

Nessun commento:

Posta un commento

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online