Nessuno può servire a due padroni: infatti o odierà l'uno e amerà
l'altro, oppure sopporterà l'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a
Dio e a mammona.
Glossa: Siccome prima è stato detto che per l’intenzione delle cose terrene le cose buone diventano
cattive, uno potrebbe dire: quindi farò cose buone sia per le cose terrene che
per quelle celesti; contro ciò il Signore dice: Nessuno può servire a due padroni.
Glossa: Sembra toccare due generi di servi. Alcuni infatti servono
liberamente per amore, alcuni servilmente per timore. Se dunque uno serve per
amore uno dei due padroni contrari, è necessario che odi l’altro; se invece
serve per timore, è necessario che mentre sopporta l’uno disprezzi l’altro.
Ora, se nel cuore dell’uomo domina la realtà terrena, o Dio, l’uomo è attratto
in due direzioni contrarie: infatti Dio attira chi lo serve alle cose
superiori, mentre la realtà terrena alle inferiori; quindi, concludendo,
aggiunge: Non potete servire a Dio e a
mammona.
Agostino: Chi infatti serve a mammona, cioè le ricchezze,
serve senza dubbio a colui che, preposto per la sua perversità a queste cose
terrene, è chiamato dal Signore principe di questo mondo. Oppure diversamente.
Chi siano i due padroni, lo mostra quando si dice: Non potete servire a Dio e a mammona, cioè a Dio e al diavolo. O infatti l’uomo odierà questo e amerà l’altro, cioè Dio, oppure sopporterà l'uno e disprezzerà l'altro. Chi serve a mammona
sopporta infatti un duro padrone, poiché per la sua cupidigia è schiavo del
demonio, e non lo ama. Così pure chi è unito alla serva di un altro per la
concupiscenza, patisce una dura servitù, anche se non ama colui di cui ama la
serva. Dice poi: disprezzerà l'altro,
non: lo odierà; nessuno infatti può odiare Dio con vera coscienza. Lo
disprezzerà poi, cioè non lo teme, a causa della sicurezza che ispira la sua
bontà.
Nessun commento:
Posta un commento