E Gesù uscì
nuovamente verso il mare, e tutta la folla veniva da lui, e li
ammaestrava. Nel passare vide Levi, il Figlio di Alfeo, che sedeva al
banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». E alzandosi, lo
seguì. E avvenne che, mentre stava a mensa a casa sua, molti
pubblicani e peccatori sedessero a tavola con Gesù e i suoi
discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. E gli scribi
e i farisei, vedendo che mangiava con i pubblicani e i peccatori,
dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia e beve
con i pubblicani e i peccatori? Udito ciò, Gesù disse loro: Non i
sani hanno bisogno del medico, ma i malati; infatti non sono venuto a
chiamare i giusti, ma i peccatori.
Beda: Dopo
che il Signore ebbe insegnato a Cafarnao, uscì verso il mare, per
edificare non solo la vita civile degli uomini, ma anche predicare il
Vangelo del Regno agli abitanti del mare, per insegnare loro a
disprezzare le corrente fuggevole delle cose umane, e a superarla con
la fermezza della fede. Teofilatto: Oppure dopo il
miracolo esce verso il mare come volendo rimanere solo; ma la folla
concorre nuovamente: affinché tu impari che quando fuggi la gloria,
tanto essa ti segue. Passando po di là, il Signore chiamò Matteo.
Beda:
Seguire è imitare: quindi, per poter imitare Cristo povero non
camminando, ma con l'affetto, lasciò lasciò le cose proprie colui
che era solito rapire quelle altrui. Non solo poi lasciò i guadagni
delle tasse, ma evitò anche il pericolo che poteva derivargli dai
principi del secolo: poiché lasciò incompleti e in disordine i
conti delle tasse. Infatti lo stesso Signore, che lo chiamò
dall'esterno con un'allocuzione umana affinché lo seguisse, lo
accese internamente con una divina ispirazione affinché seguisse
seguisse subito chi lo chiamava.