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mercoledì 29 luglio 2020

Pdf. Il Cielo Sceso in Terra. Le Radici Medievali dell'Europa


di BENEDETTA GOVONI – Il cielo sceso in terra. Le radici medievali dell’Europa, dello studioso francese Jacques Le Goff (traduzione di Francesco Maiello, Laterza, pp. 344, € 12,50), è un saggio che pone una riflessione sulle nostre comuni radici, un’approfondita ricerca sui fattori che hanno portato alla nascita dell’Europa durante il lungo e criticato periodo medievale.

L’autore considera il Medioevo come il grande teatro dove, gradualmente, hanno preso forma quelle realtà istituzionali, economiche, tecnologiche e culturali che, in un susseguirsi di alterne vicende, hanno contribuito a determinare quella che oggi chiamiamo Europa: attraverso un’analisi approfondita e dettagliata di tale periodo, viene sottolineatala la sua importanza fondamentale per la nascita delle istituzioni europee.

L’Europa è stata concepita durante l’Età di Mezzo, epoca caratterizzata in primis dalle grandi ondate di invasioni barbariche che hanno determinato lo spostamento di intere popolazioni. Tale processo migratorio, anziché creare ulteriori fratture, ha portato queste genti a mescolarsi fra loro, uniformandosi ad uno stesso universo culturale: è proprio la cultura, e ancor meglio la religione, a rendere omogeneo l’Occidente dell’Alto Medioevo.

 Proprio grazie al processo di cristianizzazione viene concepita l’Europa. Il titolo stesso del libro esprime l’importanza della religione, la discesa di Dio sulla Terra e la sua forza nel ridisegnare la mappa delle relazioni fra i popoli, fra gli uomini. Attraverso il riconoscimento del cristianesimo da parte dell’imperatore Costantino, la sua adozione ufficiale da parte di Teodosio, la conversione delle popolazioni barbariche, il potere governativo dei vescovi e la nascita della realtà monastica è stato possibile tracciare il sentiero per una grande realtà europea.

Le Goff parla di Europa abortita perché il vasto impero carolingio di Carlo Magno, sovrano spesso denominato dalla storiografia “padre dell’Europa”, altro non è stato che una falsa partenza, un tentativo fallito: la sua grande ambizione di unificazione fu fortemente caratterizzata da una visione prettamente nazionalista e patriottica, «l’impero fondato da Carlo Magno è innanzitutto un impero franco». La “sua” Europa era inoltre povera di territori, mancavano le isole britanniche, la Scandinavia, le regioni slave e la Penisola Iberica: non era Europa. Allo stesso tempo, una serie di avvenimenti dell’Età Carolingia, quali l’unificazione giuridica e monetaria, nonché quella monastica sotto San Benedetto da Norcia, effettivamente hanno svolto un ruolo importante nel processo di formazione dell’Europa. Senza dimenticare l’affermarsi di tre regioni, corrispondenti alle attuali Francia, Italia e Germania, prime anticipazioni di tre nazioni che in futuro saranno dei pilastri dell’unificazione.

Per Le Goff non c’è solo un’Europa abortita, ma anche un’Europa sognata. Ecco che dopo il primo tentativo fallito di “fare” l’Europa, il sogno di unire il potere temporale e quello spirituale vuole costituire un’Europa che volga lo sguardo a Est, alle popolazioni slave, che saranno attraversate da un processo di cristianizzazione. Durante l’anno Mille prenderà piede un movimento europeo di “pace”, un ideale di natura religiosa che diventerà, fino ai giorni nostri, una delle più alte aspirazioni dei popoli europei. Sarà l’effettiva affermazione dei “disarmati” di fronte ai “guerrieri”. L’ “Europa sognata” altro non è che il sentimento di una forte identità collettiva che troverà la sua massima espressione nella cristianità.

Di notevole importanza è l’eredità lasciata dall’Europa feudale. È proprio in questi secoli del Medioevo che si delineano alcuni aspetti che porteranno ad un cambiamento della cristianità, delle strutture sociali e dei valori dell’Europa Occidentale. Sorgeranno, accanto alle due grandi istituzioni universali rappresentate dall’Impero e dal Papato, nuove strutture politiche territoriali, le monarchie feudali, premessa dei futuri Stati nazionali.

Infine c’è la bella Europa. Lo sviluppo urbano dà vita a splendide città dove si affermano nuove istituzioni e nuove forze economiche e intellettuali. Nell’Europa urbana le istituzioni, il commercio e la cultura subiscono un grandioso e produttivo rinnovamento e si avvicinano sempre più all’Europa moderna: compare la figura del cittadino, la gerarchia dei mestieri urbani vede l’affermazione dell’industria tessile. Nella grande realtà urbana nasce l’Europa del lavoro intellettuale delle università, in cui la ragione prevale sulla fede cristiana, a fianco dell’Europa del lavoro commerciale legata alla figura del mercante. La cristianità subisce un ulteriore mutamento: si assiste a una «discesa dei valori dal cielo sulla terra», finalmente si ritrova un valore positivo in alcuni aspetti della vita terrena, come il progresso tecnologico e quello intellettuale, che non vengono più considerati peccati, ma una possibile realizzazione della gioia celeste sulla Terra. Nasce un nuovo tipo ideale di uomo che si prepara a vivere un successo pienamente terreno che mantiene, al contempo, un valore salvifico.

In ultimo Le Goff pone un interrogativo su quale sarà il futuro dell’Europa, se la fine dell’Età di Mezzo potrà essere definita un autunno del Medioevo oppure una primavera dei tempi nuovi?

L’autore riesce con estrema chiarezza a illustrare, anche attraverso numerosi riferimenti storiografici e letterari, ogni singola sfumatura di questo lunghissimo periodo storico. Un testo ben strutturato e piacevole alla lettura grazie alla divisione per argomenti oltre che per capitoli. Una lettura coinvolgente che proietta il lettore all’interno di un’epoca storica remota, ma che appare prossima e tangibile. Mediante un linguaggio chiaro e sintetico dipinge un quadro esaustivo dello scenario medievale analizzandone ogni singola realtà. Realtà diverse nelle quali Le Goff riscontra le profonde radici culturali dell’Europa così come la conosciamo oggi.



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