E avendo udito le sue parabole, i principi dei sacerdoti e i farisei
capirono che parlava di loro. E cercando di prenderlo temevano le folle, poiché
lo ritenevano un profeta.
Girolamo: Benché i Giudei fossero di cuore duro a causa
della loro incredulità, comprendo tuttavia che tutte le sentenze di Gesù Cristo
si dirigevano contro di loro: per cui segue: E avendo udito le sue parabole, i principi dei sacerdoti e i farisei
capirono che parlava di loro.
Crisostomo: C’è però una differenza fra gli uomini buoni e
gli uomini cattivi: il buono quando cade in peccato, piange perché ha peccato,
mentre il cattivo si infuria non perché ha peccato, ma perché è stato colto in
peccato; non solo non fa penitenza, ma anzi al contrario si infuria di più
contro colui che lo corregge. Per cui anche questi che furono scoperti
divennero peggiori; segue infatti: E
cercando di prenderlo temevano le folle, poiché lo ritenevano un profeta.
Origene: Conoscono qualcosa di ciò che è la verità quando lo
considerano come un Profeta, però non conoscono tutta la sua grandezza secondo
la quale era Figlio di Dio. Però i principi temono le folle, che conoscendolo
così erano disposte a difenderlo, poiché non possono opporsi all’altezza dei
loro conoscimenti, non pensando nulla di degno rispetto a lui. Pertanto si deve
tener conto che esiste una differenza fra coloro che vogliono prendere Gesù.
Infatti i principi e i farisei desideravano trattenerlo, ma in modo diverso da
quello della sposa dei Cantici che dice (3, 4): «L’ho tenuto e non lo lascerò»,
per afferrarlo ancora meglio, come anche dice (7, 8): «Salirò su una palma e
terrò la sua altezza». Infatti coloro che non conoscono perfettamente la
divinità vogliono prendere Gesù per maltrattarlo. Ed è possibile comprendere e
tenere altre parole che non siano quelle di Cristo; ma la parola della verità
nessuno può affermarla, cioè intenderla, né tenerla, ciò confutarla, né
separarla dal senso dei credenti, né mortificarla, cioè distruggerla.
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