Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli e avvicinandosi al primo disse:
Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. Ma quello rispondendo disse: Non ne ho
voglia. Ma poi pentitosi, ci andò. Avvicinandosi poi all’altro gli disse la
stessa cosa. E quello rispondendo disse: Ci vado. Signore, e non andò. Chi dei
due ha fatto la volontà del padre? Gli dicono: Il primo. Dice loro Gesù: In
verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi procederanno nel regno di
Dio; è venuto infatti a voi Giovanni nella via della giustizia, e non gli avete
creduto; invece i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; voi al contrario
vedendo non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
Girolamo: Dopo le cose dette il Signore presenta una
parabola nella quale risulta
l’empietà di coloro che interrogano, e dà loro da conoscere che il regno di Dio
passerà ai Gentili dicendo: Che ve ne
pare? Crisostomo: Desidera
che siano giudici della propria causa coloro che considera colpevoli, in modo
che non meritino di essere assolti da nessuno coloro che si condannano da se
stessi. Grande è la fiducia nella giustizia quando si affida al nemico la
propria causa. Nella parabole dunque rappresenta le loro persone, affinché non
comprendano che giudicano se stessi; segue infatti: Un uomo aveva due figli. Chi è quell’uomo se non Dio, che ha creato
tutti gli uomini? Egli, essendo padrone per natura, preferisce essere amato
come un padre piuttosto che essere temuto come un signore. Il figlio maggiore
era il popolo Gentile, e il minore il popolo Giudeo, poiché c’erano Gentili dal
tempo di Noè e Giudei da Abramo. Segue: e
avvicinandosi al primo disse: Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. Oggi,
cioè nel tempo di questo secolo. Parlò non al volto, come un uomo, ma al cuore,
come Dio, dando intelligenza ai sensi. Lavorare nella vigna è operare la
giustizia, e non so se qualcuno degli uomini potrà praticarla tutta.
Girolamo: Prima di tutto si dice al popolo dei Gentili per
mezzo della legge naturale: Va’ e lavora
nella mia vigna, cioè non fare a un altro ciò che non vuoi che si faccia a
te; però esso risponde con superbia; per cui segue: Ma quello rispondendo disse: Non ne ho voglia. Crisostomo: I Gentili, avendo lasciato sin dal principio Dio
e la giustizia e passando ad adorare gli idoli e il peccato, sembra che
rispondano nel proprio interiore: non vogliamo praticare la giustizia di Dio. Girolamo: Dopo, quando venne il
Salvatore, il popolo Gentile, avendo fatto penitenza, lavorò nella vigna di Dio
e fece ammenda con il suo lavoro dell’opposizione che aveva presentato con la
parola; e questo lo si fa intendere quando dice: Ma poi pentitosi, ci andò.
Segue: Avvicinandosi poi all’altro gli disse la stessa cosa. E quello
rispondendo disse: Ci vado. Signore. Girolamo:
Infatti il secondo figlio è il popolo dei Giudei, che rispose a Mosè (Es 24, 3): «Faremo tutto quello che ci
comanda il Signore». Crisostomo:
Però, dato che cambiò l’intenzione in seguito, mentì a Dio secondo quelle
parole del Salmo (17, 46): «Figli estranei mi mentirono»; e questo è quanto si
dice: e non andò. Domanda pertanto il
Signore: Chi dei due ha fatto la volontà
del padre? Gli dicono: Il primo. Vedi in che modo danno una sentenza per se
stessi dicendo che il primo figlio fece la volontà del padre, cioè il popolo
Gentile, poiché vale di più non promettere a Dio la giustizia e farla che
prometterla e mentire.
Origene: Si può considerare che il Signore parlò in questa
parabola a coloro che promettono poco o niente ma però manifestano con le
proprie azioni, e contro quelli che promettono molto e non fanno niente di
quanto promettono.
Dice loro Gesù: In verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi
procederanno nel regno di Dio. Crisostomo:
Io credo che nei pubblicani siano rappresentati tutti gli uomini peccatori e
nella persona delle prostitute tutte le donne peccatrici: infatti l’avarizia
abbonda negli uomini e la fornicazione nelle donne; la donna infatti sta sempre
riposta nella casa, e la tormenta di più la fornicazione che nasce
dall’oziosità. Però l’uomo, dato che è continuamente occupato in varie cose,
suole cadere più facilmente nel peccato dell’avarizia. Invece nella
fornicazione non cade con tanta facilità, a meno che non sia un temperamento
molto lascivo. Infatti l’occupazione degli uomini suole contrariare la
voluttuosità: per questo la lasciva è propria di uomini giovani che non si
occupano di niente.
Girolamo: Alcuni credono che questa parabola non si
riferisca ai Gentile e ai Giudei, ma semplicemente ai peccatori e ai giusti.
Infatti quelli nelle loro cattive opere negarono di servire Dio, ma poi
ricevettero da Giovanni il battesimo della penitenza. I Farisei invece, che
portavano avanti la giustizia di Dio e si vantavano di compiere la legge,
disprezzando il battesimo non compirono la volontà divina.
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