Dacci oggi il nostro pane soprasostanziale,
Girolamo: Ciò che noi chiamiamo soprasostanziale in greco
risulta due volte epìusion, e i
Settanta molto frequentemente lo esprimono con periùsion. Abbiamo considerato dunque l’ebraico e ovunque periùsion risulta corrispondente a segola, che Simmaco ha tradotto exéreton, cioè <<eccellente>>
o <<egregio>>, sebbene in qualche luogo sia stato tradotto con
<<peculiare>>. Quando dunque chiediamo che il Signore ci dia il
pane peculiare o eccellente chiediamo colui che dice nel Vangelo (Gv 6,41):
<<Io sono il pane vivo che sono disceso dal cielo>>.
Cipriano: Infatti il pane della vita è Cristo, e questo pane
non è di tutti, ma nostro. Chiediamo dunque che questo pane ci venga dato ogni
giorno, affinché quanti siamo in Cristo e riceviamo ogni giorno l’Eucaristia
non siamo esclusi dal pane celeste per qualche più grave colpa e veniamo
separati dal corpo di Cristo. Chiediamo dunque che quanti rimaniamo in Cristo
non veniamo meno alla sua santificazione e al suo corpo.
Cassiano: Quando dice: oggi
mostra che esso va ricevuto tutti i giorni, e che questa preghiera deve essere
fatta in ogni tempo, poiché non c’è un giorno in cui non dobbiamo confermare il
cuore dell’uomo interiore ricevendo di questo pane.
Agostino: Prendiamo il pane quotidiano come spirituale, cioè
come indicante i precetti divini, che ogni giorno dobbiamo meditare e mettere
in pratica.
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