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giovedì 6 aprile 2017

Matteo, Capitolo 6, Versetto 10a



venga il tuo regno,

Agostino: Ciò non è detto nel senso che adesso non regni anche in terra, e non abbia sempre regnato in essa. Venga dunque va inteso nel senso che sia manifestato agli uomini. A nessuno infatti sarà lecito ignorare il regno di Dio quando il suo Unigenito non solo intelligibilmente, ma anche visibilmente verrà a giudicare i vivi e i morti. Ora, il Signore insegna che il giorno del giudizio si avrà quando il Vangelo sarà stato predicato presso tutti i popoli, cosa che appartiene alla santificazione del nome di Dio.

Girolamo: Oppure in generale chiede per il regno di tutto il mondo, affinché il diavolo cessi di regnarvi; oppure affinché in ciascuno regni Dio, e non regni il peccato nel corpo mortale degli uomini.

Cipriano: Anche Cristo spesso può essere il regno di Dio, che ogni giorno desideriamo che venga, e il cui avvento auspichiamo che si realizzi presto: infatti, essendo egli la risurrezione poiché in lui risorgiamo, si può intendere che sia il regno di Dio poiché in lui regneremo. Opportunamente poi chiediamo il regno di Dio, cioè quello celeste, poiché c’è anche un regno terreste. Ma chi ha già rinunciato al mondo è più grande dei suoi onori e del suo regno; e così chi si dedica a Dio e a Cristo non desidera i regni terreni, ma quelli celesti.

Agostino: Quando poi si chiede che venga il regno, che cosa chiedono quelli che sono già santi se non di perseverare in quella grazia che è già stata loro data? Infatti il regno di Dio non viene in altro modo se non essendo donato a quelli che perseverano sino alla fine.

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