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lunedì 10 ottobre 2022

San Daniele Fasanella e Compagni

San Daniele e compagni erano sette frati minori francescani, missionari che nel 1227 furono inviati da Frate Elia, capo dell'ordine, fra le popolazioni musulmane di Ceuta, in Marocco, portando avanti un'opera di evangelizzazione nel nome di Gesù Cristo.

A capo del gruppo era Daniele Fasanella, originario di Belvedere Marittima, a seguire vi erano Samuele Giannitelli, Angelo Tancredi, Donnolo Orinaldi, tutti e tre da Castrovillari, Leone Somma e Nicola Abenante da Corigliano Calabro; e infine, Ugolino da Cerisano.

Dopo una permanenza in Spagna, i sette si trasferirono a Ceuta, in un luogo in cui le autorità avevano proibito ogni forma di propaganda cristiana. Essi tuttavia svolsero attività di proselitismo presso i numerosi mercanti delle repubbliche marine di Pisa e Genova nonché provenienti da Marsiglia. Nell'autunno 1227 decisero di iniziare la predicazione alla popolazione islamica.

Parlando in latino e in italiano, annunziarono Cristo per le strade di Ceuta, etichettando con roventi parole la religione di Maometto. Le autorità ordinarono la loro cattura: i missionari, dopo essere stati sottoposti a vari interrogatori, furono invitati ad abbracciare l'Islam e poi, di fronte alla loro mirabile costanza, furono presto incarcerati e indotti ad abiurare la fede cristiana; tuttavia, riuscirono a resistere dal farlo e condannati alla decapitazione.

Papa Leone X il 22 gennaio 1516 li iscrisse nel calendario dei Santi ricordandoli il 10 ottobre.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Ceuta nel territorio dell’odierno Marocco, passione di sette santi martiri dell’Ordine dei Minori, Daniele, Samuele, Angelo, Leone, Nicola e Ugolino, sacerdoti, e Domno, che, mandati da frate Elia a predicare il Vangelo di Cristo ai Mori e patiti insulti, carcere e torture, conseguirono, infine, con la decapitazione la palma del martirio.

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