A circa dieci km da Nazareth si trova Seforis. Nel Parco Nazionale
troviamo le rovine della città che, a partire dall’anno 55 dopo Cristo,
fu la Capitale della Galilea, abitata in prevalenza da ebrei. La sua
storia risale, tuttavia, al primo secolo avanti Cristo, al periodo
ellenistico. Il nome "Seforis" deriva dall'ebraico "Zippori" perché la
città si trova in cima alla collina “appollaiata” come un uccello. La
cosiddetta "Perla di Galilea", era una regione molto sviluppata dove
persone di diversa provenienza culturale e religiosa vivevano insieme
pacificamente.
Scoperte archeologiche hanno portato alla luce significativi resti di
diverse epoche come strade e colonne tipiche dell’architettura romana;
un antico sistema idrico; un anfiteatro probabilmente costruito da Erode
Antipa, figlio di Erode il Grande; e ancora, le costruzioni del tempo
dei crociati su un’altura da cui si contempla un’affascinante vista
panoramica di Seforis e dei suoi dintorni.
Il sito archeologico sorprende per i bei mosaici che si trovano in ogni
angolo. Di particolare rilievo la “Casa del Nilo”, un’antica sinagoga
con rappresentazioni che evocano la tradizione giudaica: come l’angelo
che visitò Abramo e Sara, il sacrificio di Isacco, uno zodiaco con i
nomi dei mesi in ebraico e delle offerte quotidiane. Mentre in quella
che deve essere stata una lussuosa villa romana i mosaici mostrano scene
in onore al Dio Dioniso o Bacco e ancora l’incantevole immagine della
cosiddetta “Monnalisa della Galilea”.
Si crede che all’inizio del cristianesimo sia vissuta lì una comunità
giudeo-cristiana che riconosceva Gesù come Messia. Seforis è considerata
anche la città che ha dato i natali a Sant’Anna, la madre della Vergine
Maria. Una tradizione avvalorata dai resti della chiesa di epoca
crociata con tre navate a lei dedicata. Le rovine si trovano nei
dintorni del Parco Nazionale, sul terreno acquistato dalla Custodia di
Terra Santa nel 1841.
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