Giovanni, in Cristo a me carissimo, poiché mi hai chiesto in
che modo tu debba applicarti allo studio per acquistare il tesoro della
scienza, ecco in proposito il mio consiglio:
non voler entrare subito in mare, ma arrivaci attraverso i
ruscelli, perché è dalle cose più facili che bisogna pervenire alle più
difficili.
Questo è dunque il mio parere, che ti servirà di regola.
Voglio che tu sia tardo a parlare e restio a scendere in parlatorio:
abbi una coscienza pura;
non tralasciare di attendere alla preghiera;
sii amante della tua cella;
mostrati amabile con tutti;
non essere per nulla curioso dei fatti altrui;
non essere troppo familiare con nessuno, perché la
familiarità eccessiva genera disprezzo, e dà occasione di trascurare lo studio;
non t’intromettere in nessun modo nei discorsi e nei fatti
dei secolari;
non divagare su tutto;
non lasciar d’imitare gli esempi dei santi e dei buoni;
non guardare chi è colui che parla, ma tieni a mente tutto
ciò che di buono egli dice;
procura di comprendere ciò che leggi e ascolti.
Certificati delle cose dubbie, e studiati di riporre nello
scrigno della memoria tutto ciò che ti sarà possibile;
non cercare cose superiori alla tua capacità.
Seguendo queste norme, produrrai fiori e frutti nella vigna
del Signore, in tutti i giorni della tua vita.
Mettendo in pratica questi insegnamenti, potrai raggiungere
la meta alla quale aspiri. Addio.
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