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sabato 12 settembre 2020

Lettera di Papa San Clemente Romano ai Corinzi


«La Chiesa di Dio che è a Roma, alla Chiesa di Dio che è a Corinto; a coloro che sono chiamati e santificati per la volontà di Dio in N. S. G. C., che la grazia e la pace di Dio onnipotente, per Gesù Cristo si accresca in ciascuno di voi e sia reciproca.
Noi temiamo, carissimi fratelli, che le afflizioni che ci sono arrivate non abbiano ritardato l’applicazione che noi dovevamo avere alle questioni che voi ne avete fatte concernenti l’empia e detestabile sedizione, dalla quale gli eletti di Dio devono essere così lontani… Chi non stimava la vostra virtù e la fermezza della vostra fede? Chi non ammirava la sapienza e la moderazione cristiana della vostra pietà? Chi non pubblicava la magnificenza della vostra ospitalità? Voi camminavate secondo le leggi di Dio sommessi ai vostri pastori. Voi rendevate l’onore conveniente ai vostri vecchi. Voi avvertivate i giovani d’aver sentimenti onesti e moderati, le donne d’operare in tutto con una coscienza casta e pura, amando i propri mariti, come è loro dovere, restando sottomesse, applicandosi all’andamento delle loro case con grande modestia. Voi eravate tutti pieni di sentimenti d’umiltà, senz’alcuna vanità; disposti piuttosto a star soggetti che a comandare, a donare che a ricevere, contenti di ciò che vi dona il Signore per il pellegrinaggio di questa vita, ed applicando con cura a voi stessi la sua parola, la custodivate dentro il cuore, e sempre tenevate la sua dottrina d’innanzi agli occhi. Consideriamo coloro che maneggiano le armi sotto i nostri principi, con quanto ordine e sommissione eseguiscono i loro comandi; non tutti sono prefetti, non tutti tribuni, non tutti centurioni; ma ciascuno al suo posto eseguisce gli ordini dell’imperatore e dei comandanti. Non possono stare i grandi senza i piccoli, né i piccoli senza i grandi. Vi è una mescolanza e un uso di tutto in ogni ordine di cose.

Prendiamo ad esaminare il nostro corpo; la testa senza i piedi è nulla, né i piedi sono alcunché senza il capo. I più piccoli dei nostri organi sono necessari a tutto il corpo. E tutti cospirano insieme, e sono l’uno all’altro subordinati per la conservazione di tutto. Perché adunque vi sono tra noi contenzioni?. Non abbiamo forse tutti lo stesso Dio, lo stesso Cristo, lo stesso spirito di grazia diffuso su di noi, la stessa vocazione in Gesù Cristo? Perché divideremo noi le sue membra? Perché facciamo noi la guerra al nostro proprio corpo? Siamo noi talmente insensati da dimenticare che noi siamo membra gli uni degli altri? O miei dilettissimi, noi vi scriviamo non solamente per avvertire voi, ma anco per donare un salutare avvertimento a noi stessi; Poiché noi facciamo tutti lo stesso viaggio, ed il medesimo combattimento ne è imposto. Chi è tra voi generoso, chi tenero, chi pieno di carità? Che egli dica: se io sono causa della sedizione, della querela, delle divisioni, io mi ritiro, me ne vado dove voi vorrete, e son pronto a fare ciò che vuole la moltitudine. Noi ne conosciamo molti che, si sono perduti, facendosi essi stessi schiavi per riscattare gli altri, e che del prezzo della loro libertà hanno nutrito gl’indigenti».


Estratto del libro di San Giovanni Bosco, I Papi da San Pietro a Pio IX. Esempi e sintesi di fatti storici.


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