Pensiero Cristiano e Pensiero Moderno
La Filosofia Marxista
L'Azione Marxista
Conclusione
A Betlemme, vicino alla Grotta della Nativita', il luogo dove visse e fu sepolto San Girolamo, ricordato il 30 settembre. Una vita al servizio della Parola di Dio, quella del Dottore della Chiesa che, proprio nella cittadina della Giudea, porto' a termine la sua traduzione in latino della Bibbia, la Vulgata.
Ildebrando Pizzetti (1880-1968): Messa di Requiem, per coro misto (1922/1923).
I. Requiem: Largo, non lento
II. Dies Irae: Sostenuto non molto
III. Sanctus: Chiaro e spazioso
IV. Agnus dei: Calmo e dolce
V. Libera me: Con fervore profondo
Coro della Radio Svedese Diretto da Peter Dijkstra.
Buon Gesù, so che ogni dono perfetto, e in particolare quello della castità, non può dipendere che dall’aiuto della tua onnipotente provvidenza e che nessuna creatura può ottenere qualcosa da se stessa senza il tuo soccorso. Per questo ti chiedo umilmente di conservare la purezza e l’innocenza della mia anima e del mio corpo con l’assistenza della tua grazia. E se una passione impura dovesse tentare la purezza della mia innocenza, tu solo, Signore, che guidi tutti i miei passi, allontanala, perché io possa, con cuore immacolato, progredire nel tuo amore e nel tuo servizio, offrendomi per tutti i giorni della mia vita come vittima sull’altare purissimo della tua divinità. Amen.
Vincent de Paul lotta per portare pace e armonia tra i contadini e i nobili nel bel mezzo della peste nera che ha colpito l'Europa. Nonostante gli ostacoli, non smetterà di prodigarsi con le sue opere di carità.
ANNO
1947
PAESE
REGIA
Maurice Cloche
ATTORI
Pierre Fresnay, Gabrielle Dorziat, Aimé Clariond
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Gesù di Nazareth è l'ultimo grande libro che uno dei maggiori teologi del XX secolo si era proposto di scrivere come atto conclusivo del suo percorso intellettuale e scientifico, prima ancora di essere eletto Papa. Così l'autore non intende parlare in primo luogo quale Romano Pontefice, ed il libro non vuole essere un atto ufficiale del suo magistero. Ma questa apparente debolezza in realtà si rivela la forza di un libro che desidera liberamente interloquire con tutti.L'analisi tanto appassionata quanto scientificamente rigorosa degli avvenimenti - l'Ingresso a Gerusalemme, la Lavanda dei piedi, l'Ultima Cena, il Getsemani ed altro ancora - è come attraversata da una nota di sottofondo sempre ricorrente: è la domanda di importanza decisiva ad un tempo per lo studioso e per ogni credente: il Gesù nel quale crediamo è anche il Gesù veramente esistito? I Vangeli ci mostrano la figura di Gesù la più storicamente sensata e convincente?
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Gesù di Nazareth Vol. 2 - Dall'ingresso a Gerusalemme alla Risurrezione
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
Questo film-documento racconta la vicenda terrena, la vita, i fatti, le opere, le parole, la fama di quel Francesco Forgione, che nacque nel 1887 nel villaggio di Pietrelcina, nella terra del Sannio e morì il 23 settembre del 1968 a san Giovanni Rotondo.
Il racconto si apre con immagini antiche e un po’ sbiadite che hanno il colore del tempo e il sapore della storia. Si racconta della sua infanzia in un borgo del sud Italia più di cento anni fa, si racconta di quel mondo arcaico e quasi pre-moderno, di quella vocazione precoce, e poi della costruzione della “Casa Sollievo della Sofferenza”, della fama e delle folle che, già in vita, lo acclamarono santo. La sua vicenda terrena ha attraversato ben sette pontificati, da Leone XIII a Paolo VI. E il rapporto di Padre Pio con la Chiesa di Roma è uno dei capitoli più avvincenti e insieme martoriati di questa storia. Si raccontano senza veli le incomprensioni, i sospetti, le accuse, le calunnie, le mortificazioni, le proibizioni che tormentarono la sua vita. Il film-documento dà conto e analizza anche quei fenomeni soprannaturali di cui tutti parlano: le stimmate che Padre Pio ha portato dal 1918 fino alla sua morte, i numerosi episodi di bilocazione, la lotta costante con il maligno, i presagi e le profezie. Ma si cerca soprattutto di capire quali energie, emozioni, speranze nascoste padre Pio riusciva a smuovere nel cuore degli uomini, come risvegliava in ognuno la dignità della vita, il desiderio di guarigione, la volontà di liberazione.
Padre
Pio. La storia di un santo è la storia di un cappuccino dal profilo
“eccezionale”, narrata attraverso documenti inediti, testimonianze e
filmati esclusivi, provenienti dagli archivi del Convento di San
Giovanni Rotondo e della Casa Sollievo della Sofferenza.
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Un giorno, padre Pellegrino chiese a Padre Pio: “Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per un procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?”.
Padre Pio rispose: “Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore. L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli si o no?”
“Perché suicidio?” chiese padre Pellegrino.
“Assalito da una di quelle insolite furie divine, compensato da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà, padre Pio rispose: “Capiresti questo suicidio della razza umana, se con l’occhio della ragione, vedessi “la bellezza e la gioia” della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini: bruciata come un deserto. Se riflettessi, allora si che capiresti la duplice gravità dell’aborto: con l’aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà. Sarebbe un abominevole ipocrisia. Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei genitori assassini.
Il
mio rigore, in quanto difende il sopraggiungere dei bambini al mondo è
sempre un atto di fede e di speranza nei nostri incontri con Dio sulla
terra.
La Difesa del cristianesimo (Apologeticum) è l'indiscusso capolavoro di Tertulliano, una delle opere più significative della letteratura latina.
Con
stile personale che unisce concisione e passione, rigore logico e
satira mordace, convinzione ed entusiasmo, l'autore evidenzia il
contrasto in atto tra paganesimo e cristianesimo. La persecuzione
anticristiana, causata da un odio immotivato e irragionevole, non trova
alcuna giustificazione giuridica, politica, culturale o sociale.
Tertulliano
mostra l' ingiustizia dei processi e delle condanne inferte ai
cristiani, difende la fede cristiana in nome della libertà religiosa,
evidenzia il bene che il cristianesimo apporta all'umanità.
È, in
definitiva, un invito a scoprire la bellezza della verità cristiana che
rende pienamente umana la vita, anzi umano-divina; un invito ad
arrendersi alla grazia salvifica di Cristo.
Tertulliano nacque a Cartagine verso il 160 e morì intorno al 240. Fieramente avverso al cristianesimo e iniziato ai misteri di Mitra, ebbe una eccellente formazione letteraria, filosofica, storica e giuridica. Considerando l'eroismo dei martiri cristiani e meditando i testi della Bibbia, si convertì a Cristo intorno al 193. Negli ultimi anni della sua esistenza aderì al montanismo, setta rigorista e intransigente caratterizzata dalla credenza nella perennità del profetismo e dei carismi tra i fedeli. Successivamente fondò egli stesso una setta ancor più rigorista... per questo motivo fu l'unico apologeta cristiano antico, insieme ad Origene Adamantio, a non ottenere il titolo di Padre della Chiesa
CAP.l - L'AUTORE E L'OPERA
CAP.2 - PENSIERO DI TERTULLIANO
CAP.3 - LA STORIA DEL TESTO
APOLOGETICO
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Allora venne dai suoi discepoli e disse loro: Dormite ormai e riposatevi: ecco, si è avvicinata l'ora, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo: ecco, si è avvicinato chi mi tradirà.
Allora venne dai suoi discepoli e disse loro: Dormite ormai e riposatevi. Crisostomo: Certamente allora era necessario vigilare; però disse questo per far intendere che non avrebbero potuto sopportare la vista dei mali che stavano per venire, e poiché non necessitava del loro aiuto, dato che conveniva del tutto che fosse consegnato.
Origene: Oppure il sonno con cui domanda ai discepoli di dormire non è quello stesso sonno che più sopra si dice che essi ebbero. Infatti lì li trovò addormentati, non a riposare, ma avendo gli occhi appesantiti; ora invece comanda loro non che dormano semplicemente, ma riposando, affinché si conservi l'ordine, e in primo luogo vegliamo pregando per non entrare in tentazione, e dopo dormiamo e riposiamo. [...]
Ilario: Il fatto poi che tornando ad essi è trovandoli addormentati la prima volta li riprenda, la seconda taccia, la terza li mandi a riposare, ha questa ragione: primo, che dopo la risurrezione li troverà dispersi, sfiduciati e impauriti; secondo, che dopo avere inviato lo Spirito Santo li visiterà mentre hanno ancora gli occhi appesantiti per conoscere la verità del Vangelo, perché, trattenuti per un certo tempo dell'affetto della legge, saranno occupati per il sonno della fede; terzo, che al ritorno della chiarezza riporterà loro la sicurezza e il riposo.
Dopo essere stato vittima di incidenti e malattie, il ventenne Giuseppe Desa fa il suo ingresso nel convento francescano di Otranto come fratello converso. Dopo qualche tempo, però, viene rimandato a casa a causa della sua ingenuità, ma anche per la malevolenza di padre Raspi e altri confratelli. La madre di Giuseppe, però, non accetta la decisione dei superiori e riporta suo figlio a forza in convento. Lì il ragazzo viene notato dal Vicario Generale dell'Ordine, che decide di avviarlo al sacerdozio. Quando però Giuseppe inizia a levitare da terra, i confratelli, stupiti, si schierano tutti contro di lui. A niente però vale anche l'esorcismo. I frati del convento dovranno piegarsi alla verità...
ANNO
1962
PAESE
REGIA
Edward Dmytryk
ATTORI
Maximilian Schell, Ricardo Montalban, Lea Padovani, Akim Tamiroff, Carlo Croccolo
«Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca» (Sal 85, 5); chi non ti servirà con tutto il cuore, dopo aver cominciato a gustare anche per poco la dolcezza della tua paterna signoria? Che cosa comandi, Signore, ai tuoi servi? «Prendete, dici, il mio giogo sopra di voi» (Mt 11, 29). E qual é il tuo giogo? «Il mio giogo», dici, «é dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30). Chi non porterà molto volentieri un giogo che non stringe, ma accarezza, e un peso che non opprime, ma solleva? Perciò giustamente hai aggiunto: «E troverete ristoro per le vostre anime» (Mt 11, 29). E qual é quetso tuo giogo che non affatica, ma riposa? Sicuramente il primo e più grande comandamento: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore» (Mt 22, 37). Che cosa vi é di più facile, di più soave e dolce, che amare la bontà, la bellezza e l'amore? E tutto questo sei tu, Signore mio Dio.
E tu arrivi perfino a promettere un premio a quelli che osservano le tue leggi, pur essendo queste già per se stesse più preziose di molto oro e più dolci di un favo di miele? Si, prometti veramente un premio, e un premio grandissimo, secondo la parola del tuo apostolo Giacomo: «Il Signore ha promesso la corona della vita a quelli che lo amano» (Gc 1, 12). E qual é la corona della vita? E' certamente il bene più grande che possiamo pensare o desiderare, come dice san Paolo, seguendo Isaia: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1 Cor 2, 9, cfr. Is 64, 1-3; 65, 17). Si, é veramente grande la ricompensa per l'osservanza dei tuoi comandamenti. Quel primo e più grande comandamento é vantaggioso per l'uomo che obbedisce più che per Dio che comanda. Ma ogni altro comandamento di Dio perfezionsa colui che obbedisce, lo eleva, lo istruisce, lo illumina, infine lo rende buono e beato.
Perciò se hai saggezza, comprendi che sei creato per la gloria di Dio e per la tua eterna salvezza. Questo é il tuo fine questo il centro della tua anima, questo il tesoro del tuo cuore. Se raggiungerai questo fine sarai beato, se ti allontanerai da esso sarai infelice. Perciò stima vero bene per te ciò che ti conduce al tuo fine, vero male ciò che te lo fa mancare. Avvenimenti prosperi o avversi, ricchezze e povertà, salute e malattia, onori e oltraggi, vita e morte, il sapiente non deve né cercarli né fuggirli per se stessi. Ma sono buoni e desiderabili solo se contribuiscono alla gloria di Dio e alla tua felicità eterna. Sono cattivi e da fuggire se la ostacolano.
La storia della Chiesa nasce dallo stesso avvenimento che oggi vede riuniti i cristiani in piazza S.Pietro: la nascita di Gesù, la sua vita, vista e raccontata dagli evangelisti, che si svolge in un determinato luogo e periodo e che ha reso possibile con la morte e la resurrezione, l'incontro tra Dio e gli uomini, l'incontro filiale e fraterno che continua con Pietro nella Chiesa.