Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare e si raccolse intorno a lui una grande folla, così che, salendo su una barca, sedeva sul mare, e tutta la folla era lungo il mare sopra la terra. E insegnava loro con parabole molte cose e diceva loro nel suo insegnamento: Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare, e mentre seminava una parte cadde sulla strada, e vennero gli uccelli del cielo e la mangiarono; un'altra cadde sul terreno pietroso, dove non c'era molta terra, e subito crebbe, poiché non aveva la profondità della terra; e quando crebbe il sole la seccò, e poiché non aveva radice, inaridì; un'altra cadde tra le spine, e le spine crebbero e la soffocarono, e non diede frutto; un'altra cadde sulla terra buona, e dava frutto che saliva e cresceva, e dava una trenta e una sessanta e una cento. E diceva: Chi ha orecchi per intendere intenda. E quando fu solo i suoi, assieme ai dodici lo interrogavano sulla parabola. E diceva loro: A voi è stato dato di conoscere i misteri del regno di Dio; per quelli invece che sono fuori tutto avviene in parabole, affinché «vedendo vedano e non vedano, e udendo odano e non intendano, perché non si convertano e vengano loro rimessi i peccati». E disse loro: Non capite questa parabola? E come conoscerete tutte le parabole? Chi semina, semina la parola. Coloro poi che sono lungo la strada sono quelli nei quali viene seminata la parola, e quando la odono subito viene satana e porta via la parola seminata nei loro cuori. E questi sono similmente coloro che sono seminati sulle pietre, i quali, quando hanno ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi e sono incostanti; quindi, sorta la tribolazione e la persecuzione a motivo della parola, subito si scandalizzano. Altri sono quelli che vengono seminati sulle spine: questi sono coloro che ascoltano la parola, ma le preoccupazioni del secolo e l'inganno delle ricchezze e tutte le altre bramosie soffocano la parola e questa rimane senza frutto. E questi sono invece quelli che vengono seminati sopra la terra buona, che ascoltano la parola e l'accolgono e fruttificano uno il trenta, uno il sessanta e uno il cento.
Girolamo: La parabola è una comparazione di cose discrepanti per natura fatta sotto una certa somiglianza. Infatti parabola in greco significa somiglianza, quando indichiamo mediante certe comparazioni ciò che vogliamo che sia inteso. Così, infatti, diciamo che qualcuno è ferreo quando vogliamo che sia inteso come duro e forte; quando invece vogliamo indicare la velocità, lo compariamo ai venti e agli uccelli. Parla poi alle folle in parabole secondo il costume della sua provvidenza, cosicché quanti non potevano capire le cose celesti potessero cogliere le cose udite mediante una similitudine terrena.
Teofilatto: Il Signore non ha detto che lo gettò per strada, ma che cadde: infatti che semina, per quanto sta in lui, getta il seme sulla terra buona, ma quella, se è cattiva, corrompe la parola. Ora, la strada è Cristo, mentre gli infedeli sono intorno alla strada, cioè fuori di cristo.
Beda: La pietra dice la durezza di una mente proterva, la terra la leggerezza di un'anima obbediente, il sole l'ardore della persecuzione che incrudelisce. Quindi l'altezza della terra, che doveva ricevere il seme di Dio, è la probità di un'anima esercitata alla disciplina celeste, e regolarmente istruita all'obbedienza ai divini eloqui. Invece i luoghi petrosi, che non hanno la forza di fissare la radice, sono i cuori che gioiscono subito della dolcezza della dottrina celeste e della soavità della speranza, ma che si piegano al momento della tentazione, perché i desideri salutari che sono in essi sono poca cosa per fare attecchire il seme della vita.
Teofilatto: Vedi anche come i cattivi sono molti e pochi quelli che si salvano: infatti si trova salvata la quarta parte del seme.
Crisostomo: Questa parte del seme che si perde non si perde a motivo di chi semina, ma dalla terra che non accoglie, ossia dell'anima che ascolta. Ordinariamente un contadino che agisce in questo modo sarebbe colpevole: infatti non tiene conto del fatto che la pietra, o la strada o la terra spinosa non diventa una terra fertile; ma nell'ordine delle cose razionali non è così; infatti la pietra può diventare una terra fertile, e la strada non essere calpestata, e le spine venire distrutte; e se ciò non potesse avvenire, li non seminerebbe. Con ciò dunque ci dà la speranza della penitenza.
Segue: perché non si convertano e vengano loro rimessi i peccati. Crisostomo: Così dunque vedono e non vedono, odono e non intendono: infatti se vedono e odono è per la grazia di Dio, ma se odono e non intendono è perché non vogliono accogliere la grazia, ma chiudono gli occhi e fingono di non vedere e non obbediscono alle parole: e così non lasciano i peccati per il fatto che vedono e odono, ma piuttosto subiscono il contrario. Teofilatto: Oppure si può intendere diversamente, nel senso che agli altri parlava in parabole affinché vedendo non vedessero e vedendo non intendessero. Dio infatti dà la vista e la comprensione a quelli che chiedono, mentre acceca gli altri, affinché non finiscano col meritare un castigo più grande intendendo e non volendo fare ciò che devono. Agostino: Oppure si intende che hanno meritato con i loro peccati di non intendere, e tuttavia ciò è stato fatto loro misericordiosamente affinché conoscessero i loro peccati e convertendosi ricevessero il perdono. Beda: Quindi a coloro che sono fuori tutto si svolge in parabole, cioè i fatti e le parole del Salvatore, poiché né nelle virtù che pratica né nei misteri che predica possono conoscere che è Dio; quindi non possono giungere alla remissione dei peccati. Crisostomo: Il fatto poi che non parlava loro se non in parabole e non desisteva in ogni modo dal parlare dimostra che a coloro che sono vicini al bene, anche se in se stessi non hanno il bene, tuttavia viene mostrata l'occulto. Quando poi uno si accosta con riverenza e con cuore retto, consegue abbondantemente la rivelazione delle cose occulte; mentre, quando non ha sentimenti buoni, non sarà degno nemmeno di quelle cose che per molti sono facili, e nemmeno del loro ascolto.
Teofilatto: Coloro che fruttificano al cento sono coloro che hanno una vita perfetta e obbediente, come le vergini e gli eremiti; quelli che fruttificano al sessanta sono quelli che stanno in mezzo, come i continenti e quelli che vivono nel cenobio; chi infine fruttifica al trenta sono i piccoli che portano frutto secondo la loro virtù, come i laici e quelli che sono nel matrimonio.
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