La perla nella lunga tradizione cristiana ha assunto significati e simbologie differenti a seconda delle epoche e non può prescindere dall’eredità lasciatale dalla mitologia pagana. Una tra tutte, basti pensare a Venere,
dea dell’Amore, della Bellezza e Fertilità. Essa nasce da una
conchiglia bivalve, fecondata dalla spuma del mare. Talvolta viene
rappresentata adorna di perle sui capelli o ai lobi delle orecchie,
soprattutto in epoca rinascimentale.
Durante il medioevo la perla è portatrice di significati più cupi, talvolta un presagio di disgrazia, altre volte simboleggia le lacrime della Madonna, soprattutto le perle con la caratteristica forma a goccia. E’ in questo periodo che assistiamo a numerose rappresentazioni sacre del Cristo o della Madonna le cui lacrime assumono la forma di una perla vera e propria.
Durante il medioevo la perla è portatrice di significati più cupi, talvolta un presagio di disgrazia, altre volte simboleggia le lacrime della Madonna, soprattutto le perle con la caratteristica forma a goccia. E’ in questo periodo che assistiamo a numerose rappresentazioni sacre del Cristo o della Madonna le cui lacrime assumono la forma di una perla vera e propria.
Nell’arte orafa cristiana invece,
vengono usate abbondantemente per adornare oggetti sacri. In questo
caso la perla viene associata ala regalità e alla divinità di Cristo.
Tra il II e III secolo d.C. una piccola opera intitolata “Il Fisiologo”,
che contiene la descrizione di animali e piante in chiave allegorica e
che ha avuto molta fortuna in epoca medievale tanto da vantare numerose
imitazioni, parla a lungo della simbologia della perla. Pur non essendo
un’opera strettamente cristiana, attinge abbondantemente anche dalle
sacre scritture. Qui la perla viene generata da un’ostrica, che
emergendo dal mare nelle prime ore del mattino, apre le valve e assorbe
la rugiada e i raggi del sole e della luna, che assieme danno vita alla
perla.
Nel Vangelo secondo Giovanni, la perla è simbolo dello stesso Gesu Cristo, la ricompensa per i palombari/profeti che si tufferanno nel mare/mondo per procurarsi la pietra preziosa e accogliere così Gesu Cristo dopo essersi spogliati di tutti i propri averi.
Nelle parabole dello stesso Gesu la perla viene associata a ciò che è prezioso, difficile da trovare, e degno di essere custodito. Proprio come il regno dei cieli, la cui ricerca “è simile a un mercante che va in cerca di perle , trova una perla di grande valore, vende tutti i suoi averi e la compra”.
Nel Vangelo secondo Giovanni, la perla è simbolo dello stesso Gesu Cristo, la ricompensa per i palombari/profeti che si tufferanno nel mare/mondo per procurarsi la pietra preziosa e accogliere così Gesu Cristo dopo essersi spogliati di tutti i propri averi.
Nelle parabole dello stesso Gesu la perla viene associata a ciò che è prezioso, difficile da trovare, e degno di essere custodito. Proprio come il regno dei cieli, la cui ricerca “è simile a un mercante che va in cerca di perle , trova una perla di grande valore, vende tutti i suoi averi e la compra”.
Sant’Efremi il Siro, in piena epoca Costantiniana, produsse numerosi testi che testimoniano una fede cristiana ancora primitiva ma vibrante, in tali scritti diede vita a una vera e propria teologia della perla in cui la gemma rappresenta in pieno il mistero di Dio in virtu della perfezione della forma sferica e della superficie illuminatae sfuggente ad uno sguardo complessivo, proprio come il Mistero di Cristo.
Dall’epoca rinascimentale in poi la perla nell’arte cattolica (a differenza di quella profana in cui le perle sono simbolo di ricchezza e potere) adorna le vesti e i capelli nelle rappresentazioni delle sante, simbolo di castità e di purezza d’anima, e vengono riprese anche da ricche signore e regnanti che ne fanno uno dei preziosi prediletti per adornare vesti in virtù di una femminilità eterea, quasi lunare e innaturale.
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