All'inizio, la terra, come gli altri pianeti, era surriscaldata. L'acqua
evaporando dalle profondità della terra, la avvolse in spesse nubi.
Quando la superficie della terra si raffreddò sufficientemente, l'acqua
cominciò a condensare in forma di pioggia e di conseguenza sono emersi i
mari e i continenti. Poi, grazie all'acqua e alla luce del sole, sulla
terra cominciarono ad apparire le piante. Così “il terzo giorno della creazione”.
La primitiva vegetazione gigantesca (come i micro-organismi che
vivevano nell'acqua) cominciarono a pulire dai gas carbonici l'atmosfera
terreste emanando ossigeno. Prima, se qualcuno avesse visto dalla
superficie della terra verso il cielo, non avrebbe potuto vedere i
contorni del sole, la luna o le stelle, perché la terra era avvolta in
gas non trasparenti. Un esempio attuale di questo tipo di atmosfera lo
incontriamo nel nostro vicino pianeta, Venus. Da lì è impossibile vedere
il cielo, perché è avvolto in gas molto densi. Per questo Mosè ha fatto
coincidere l’apparizione del sole, della luna e delle stelle il giorno
dopo l'apparizione delle piante, cioè, il quarto giorno. Senza conoscere
questo fatto all'inizio del secolo scorso gli atei-materialisti
ridicolizzavano la narrazione della Bibbia sulla creazione del sole dopo
l'apparizione delle piante. Secondo la Bibbia, la dispersa luce solare
si spingeva verso la superficie terrestre fin dal primo giorno della
creazione, anche quando i contorni del sole non si vedevano.
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