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martedì 13 novembre 2018

Matteo, Capitolo 17, Versetti 19-21


Allora i discepoli si accostarono a Gesù in disparte e dissero: Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo? Disse loro Gesù: Per la vostra mancanza di fede. In verità vi dico: se avrete fede pari quanto un granello di senapa direte a questo monte: Spostati da qui a là, e si sposterà; e nulla vi sarà impossibile. Ma questo genere di demoni non viene scacciato se non con la preghiera e il digiuno.

Crisostomo: I discepoli avevano ricevuto il potere sopra gli spiriti immondi; e poiché non avevano potuto guarire l’indemoniato presentato loro, sembra che venissero a dubitare di aver perso la grazia che era stata loro concessa; quindi dice: Allora i discepoli si accostarono a Gesù in disparte e dissero: Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo? Lo interrogarono a parte non per vergogna, ma perché si trattava di una cosa ineffabile e grande.
Segue: Per la vostra mancanza di fede.

Girolamo: Questo è ciò che dice il Signore in un altro luogo (Gv 15, 16): <<Qualunque cosa chiederete nel mio nome, credendo la otterrete>>. Quindi tutte le volte che non riceviamo, non è per l’impotenza di chi dà, ma per colpa di chi chiede.

Origene: Si compara la fede con il grano di senapa poiché è disprezzata dagli uomini che sogliono guardarla come cosa vile e di scarsa importanza. E quando questo seme ha raggiunto un’anima buona quale terra, diventa un albero grande. Però fra tutti i mali l’infermità del lunatico è tanto grande e tanto difficile da curare che è paragonata a una montagna, e non può essere estirpata se non dalla fede integra di chi vuole risanare sofferenze di questo genere.

Glossa [Anselmo]: In modo che il senso sia: direte a questo monte, cioè al diavolo superbo: Spostati da qui, cioè dal corpo ossesso all’alto del mare, cioè al profondo dell’inferno, e si sposterà: e nulla vi sarà impossibile, cioè nessun ostacolo sarà insuperabile.

Agostino: Affinché i discepoli compiendo i miracoli non andassero in superbia, sono stati ammoniti piuttosto a trasportare l’orgoglio terreno, indicato dal monte, con l’umiltà della fede, come con un granello di senapa.

Rabano: Mentre poi insegna agli Apostoli come espellere il demonio, dà a tutti le regole di vita che dobbiamo seguire, dicendo cioè che le tentazioni più grandi, sia che provengano dagli uomini sia dagli spiriti impuri, dobbiamo vincerle con i digiuni e con le preghiere, rimedio unico per poter placare l’ira di Dio.

Crisostomo: Il digiuno dà molta sapienza, rende l’uomo simile a un angelo del cielo e combatte i poteri incorporei. Però è anche necessaria la preghiera, come elemento principale; e colui che prega come conviene e digiuna non necessita di molte cose, e così non diventa avaro, ed è pronto all’elemosina. Colui che digiuna è poi leggero, prega con vigilanza, estingue le concupiscenze dannose, rende Dio propizio, e umilia l’anima superba. Chi dunque prega con il digiuno ha due ali, anche più leggere degli stessi venti. Infatti non sbadiglia né si addormenta durante l’orazione (come accade a molti), me è più infiammabile del fuoco ed è superiore alla natura terrestre. Questo uomo è conseguentemente il nemico terribile del demonio, poiché non c’è niente di più poderoso dell’uomo che prega come si deve; e se hai il corpo infermo per digiunare, non l’hai tuttavia per pregare. E se non puoi digiunare, puoi astenerti dai piaceri illeciti; e questa non è cosa di scarsa importanza, né molto distante dal digiuno.


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