Allora i discepoli si accostarono a Gesù in disparte e dissero: Perché
noi non abbiamo potuto scacciarlo? Disse loro Gesù: Per la vostra mancanza di fede.
In verità vi dico: se avrete fede pari quanto un granello di senapa direte a
questo monte: Spostati da qui a là, e si sposterà; e nulla vi sarà impossibile.
Ma questo genere di demoni non viene scacciato se non con la preghiera e il
digiuno.
Crisostomo: I discepoli avevano ricevuto il potere sopra gli
spiriti immondi; e poiché non avevano potuto guarire l’indemoniato presentato
loro, sembra che venissero a dubitare di aver perso la grazia che era stata
loro concessa; quindi dice: Allora i
discepoli si accostarono a Gesù in disparte e dissero: Perché noi non abbiamo
potuto scacciarlo? Lo interrogarono a parte non per vergogna, ma perché si
trattava di una cosa ineffabile e grande.
Segue: Per la vostra mancanza di fede.
Segue: Per la vostra mancanza di fede.
Girolamo: Questo è ciò che dice il Signore in un altro luogo
(Gv 15, 16): <<Qualunque cosa
chiederete nel mio nome, credendo la otterrete>>. Quindi tutte le volte
che non riceviamo, non è per l’impotenza di chi dà, ma per colpa di chi chiede.
Origene: Si compara la fede con il grano di senapa poiché è
disprezzata dagli uomini che sogliono guardarla come cosa vile e di scarsa
importanza. E quando questo seme ha raggiunto un’anima buona quale terra,
diventa un albero grande. Però fra tutti i mali l’infermità del lunatico è
tanto grande e tanto difficile da curare che è paragonata a una montagna, e non
può essere estirpata se non dalla fede integra di chi vuole risanare sofferenze
di questo genere.
Glossa [Anselmo]: In modo che il senso sia: direte a questo monte, cioè al diavolo
superbo: Spostati da qui, cioè dal
corpo ossesso all’alto del mare, cioè al profondo dell’inferno, e si sposterà: e nulla vi sarà impossibile,
cioè nessun ostacolo sarà insuperabile.
Agostino: Affinché i discepoli compiendo i miracoli non
andassero in superbia, sono stati ammoniti piuttosto a trasportare l’orgoglio
terreno, indicato dal monte, con l’umiltà della fede, come con un granello di
senapa.
Rabano: Mentre poi insegna agli Apostoli come espellere il
demonio, dà a tutti le regole di vita che dobbiamo seguire, dicendo cioè che le
tentazioni più grandi, sia che provengano dagli uomini sia dagli spiriti
impuri, dobbiamo vincerle con i digiuni e con le preghiere, rimedio unico per
poter placare l’ira di Dio.
Crisostomo: Il digiuno dà molta sapienza, rende l’uomo
simile a un angelo del cielo e combatte i poteri incorporei. Però è anche
necessaria la preghiera, come elemento principale; e colui che prega come
conviene e digiuna non necessita di molte cose, e così non diventa avaro, ed è
pronto all’elemosina. Colui che digiuna è poi leggero, prega con vigilanza,
estingue le concupiscenze dannose, rende Dio propizio, e umilia l’anima superba.
Chi dunque prega con il digiuno ha due ali, anche più leggere degli stessi
venti. Infatti non sbadiglia né si addormenta durante l’orazione (come accade a
molti), me è più infiammabile del fuoco ed è superiore alla natura terrestre.
Questo uomo è conseguentemente il nemico terribile del demonio, poiché non c’è
niente di più poderoso dell’uomo che prega come si deve; e se hai il corpo
infermo per digiunare, non l’hai tuttavia per pregare. E se non puoi digiunare,
puoi astenerti dai piaceri illeciti; e questa non è cosa di scarsa importanza,
né molto distante dal digiuno.
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