Ed essendo venuto Gesù alla casa di Pietro, vide la sua suocera a letto
e con la febbre, e toccò la sua mano e la febbre la lasciò, e si alzò e li
serviva.
Crisostomo: Ora, nota il rispetto di Pietro per Cristo:
avendo infatti in casa la suocera con la febbre non lo condusse alla sua casa,
ma aspettò che egli terminasse il suo insegnamento e curasse gli altri. Dall’inizio infatti era stato istruito su
quali cose altrui andassero anteposte alle proprie. […] Gesù toccando il corpo,
non solo estinse la febbre, ma rese anche la perfetta salute.
Girolamo: La natura degli uomini è tale che dopo la febbre
gli uomini si indeboliscano maggiormente, e riprendendo la salute sentono i
mali dell’infermità. Invece la salute che è conferita dal Signore ritorna tutta
insieme; né basta essere risanati, ma per indicare l’intensità della fortezza è
stato aggiunto: si alzò e li serviva.
Remigio: Nella suocera di Pietro si può intendere la legge,
che secondo l’Apostolo era malata a motivo della carne, cioè del giudizio
carnale. Ma quando il Signore, mediante il mistero dell’incarnazione, apparve
visibilmente nella sinagoga, e adempì con l’opera la legge, e insegnò a intenderla
spiritualmente, subito essa, unita alla grazia del Vangelo, ricevette tanta
forza che, mentre prima era serva della morte e della pena, dopo lo divenne
della vita e della gloria.
Ilario: Oppure nella suocera di Pietro bisogna riconoscere
la cattiva passione dell’incredulità, a cui si aggiunge la libertà della
volontà, che ci unisce a sé come con un certo matrimonio. Quindi con l’ingresso
del Signore nella casa di Pietro, cioè nel corpo, è curata l’incredulità dei
peccati che brucia per calore; e, liberata dal male, l’anima si consacra al
servizio del Signore.
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