Quando Gesù fu sceso dal monte, lo seguiva molta folla, ed ecco che un lebbroso
venendo lo adorava dicendo: Signore, se vuoi, puoi mondarmi. E stendendo la
mano Gesù lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E subito fu mondata la sua
lebbra. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrarti al
sacerdote e offri in dono ciò che ha ordinato Mosè a testimonianza per loro.
Origine: Mentre il Signore insegnava sul monte, erano con
lui i discepoli, ai quali era stato dato di conoscere i segreti dell’insegnamento
celeste; ora invece scendendo dal monte lo seguiva la folla, poiché non
potevano in alcun modo salire sul monte, in quanto coloro che sono oppressi dal
peso dei peccati non possono salire alla sublimità dei misteri. Quando però il
Signore scende, cioè si piega sulla debolezza e l’impotenza degli altri, quando
ha misericordia della loro imperfezione o infermità, lo seguiva molta folla: alcuni per la fama, la maggior parte per l’insegnamento,
alcuni per la guarigione e la cura che aveva di essi.
Origine: Lo cura in basso e sul monte non opera nulla: poiché
per ogni cosa c’è il tempo sotto il cielo, il tempo dell’insegnamento e il
tempo della guarigione. Sul monte insegnò, curò la anime, risanò i cuori;
compiuto ciò, come scendendo dal monte pe salvare gli uomini carnali, venne a
lui un lebbroso, e lo adorava. Prima di chiedere, cominciò ad adorare,
mostrando il culto.
Crisostomo: Infatti non si rivolgeva a lui come a un uomo
che guariva per un’arte umana, ma lo adorava come Dio. Ora, la preghiera
perfetta è fede e confessione, per cui il lebbroso adorando compì l’opera della
fede, mentre l’opera della confessione la compì nella parola.
Crisostomo: Sebbene potesse guarire con la volontà o con la
parola, toccò con la mano per mostrare che non è soggetto alla legge e che
ormai nulla è immondo per chi è mondo. Eliseo osservando l’esattezza della
legge, non riuscì a toccare Naaman, ma lo mandò a lavarsi nel Giordano. Il
Signore invece mostra che guarisce e tocca non come servo, ma come Signore:
infatti la mano no fu resa immonda dalla lebbra, ma il corpo lebbroso fu reso
mondo dalla mano santa. Infatti non venne solo per curare i corpi, ma anche per
condurre l’anima alla vera sapienza. Come dunque non proibiva più di mangiare
con le mani non lavate, così anche qui insegna che bisogna temere solo la
lebbra dell’anima, che è il peccato mentre la lebbra del corpo non è impedimento
alcuno alla virtù.
Crisostomo: Guarda di
non dirlo a nessuno, Gesù non mondò in modo che rimanesse soggetta al
dubbio la sua purificazione, ma comanda di non dirlo a nessuno insegnando a non
amare l’ostentazione e l’onore. Come mai a un altro risanato comanda di dirlo (Mc 5,20)? Ma in ciò insegna che dobbiamo
essere di intelligenza retta: infatti non ha comandato di spargerne la fama, ma
di dare gloria a Dio. Con questo lebbroso dunque insegna che non dobbiamo
essere vanagloriosi, con quello invece che non dobbiamo essere ingrati, ma
riferire ogni cosa a Dio.
Girolamo: Lo manda ai sacerdoti innanzitutto per l’umiltà,
per il rispetto dovuto ai sacerdoti; poi perché, vedendo il lebbroso mondato,
se credevano al salvatore, fossero salvati; se invece non credevano, fossero
inescusabili; e anche perché non sembrasse infrangere la legge, cosa di cui
veniva spessissimo accusato.
Crisostomo: Gesù comanda di offrire i doni così che, se più
tardi volessero espellerlo, possa dire loro: avete ricevuto i doni da colui che
è stato guarito; perché mi cacciate come un lebbroso?
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