Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e visto come aveva loro ben risposto, gli domandò quale fosse il primo di tutti i comandamenti. Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio tuo è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Questo è il primo comandamento. E il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi. Allora lo scriba gli disse: Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Girolamo: Perché il dubbio su questa questione, dubbio comune a tutti i periti della legge, se non poiché dei comandamenti diversi sono ordinati nell'Esodo, nel Levitico e nel Deuteronomio? È per questo che risponde, non un solo comandamento, ma per due. Questi due comandamenti sono come le due mammelle sul petto della sposa che devono nutrire la nostra infanzia; per cui si aggiunge: Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio tuo è l'unico Signore. Egli chiama questo comandamento il primo di tutti; vale a dire che noi dobbiamo porre nel fondo del nostro cuore, come fondamento unico della pietà, la conoscenza e la confessione dell'unità divina accompagnata dalle buone opere, che trovano la loro perfezione nell'amore di Dio e nell'amore del prossimo; per cui aggiunge: amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Questo è il primo comandamento.
Teofilatto: Considera in che modo ha enumerato tutte le facoltà dell'anima. C'è infatti la facoltà dell'anima animale, che esprime dicendo «con tutta la tua anima», alla quale appartengono l'ira e il desiderio; ed egli vuole che li consacriamo nell'amore divino. C'è anche un'altra facoltà che è detta naturale, alla quale appartengono le nutritiva e l'accrescitiva; e anche questa va data tutta al Signore; per cui si dice con tutto il cuore. C'è anche un'altra facoltà razionale, che chiama mente, e anche questa va data tutta a Dio. Glossa: Ciò che poi aggiunge: e con tutta la tua forza, si può riferire alle facoltà corporali.
Segue: Il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Teofilatto: Ci dice che il secondo è simile al primo perché questi due comandamenti si rapportano l'uno all'altro e si possono convertire reciprocamente: infatti chi ama Dio ama anche ciò che Dio ha fatto. Ora, la sua produzione principale è l'uomo, per cui chi ama Dio deve amare tutti gli uomini. Reciprocamente colui che ama il prossimo, che così spesso è un oggetto di scandalo per lui, deve amare a più forte ragione Dio, dal quale non riceve che benefici.
Segue: Allora lo scriba gli disse: Hai detto bene, Maestro, e secondo verità. Beda: Mostra, dicendo: Vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici, che fra gli Scribi e i Farisei era stata discussa una grave questione, ossia quale fosse il comandamento primo e massimo della legge divina; gli uni dicevano che era l'offerta delle ostie e dei sacrifici, mentre gli altri preferivano le opere della fede e della carità, appoggiandosi sul fatto che i patriarchi, che avevano preceduto la legge, erano piaciuti a Dio per la sola fede che opera attraverso la carità. Questo Scriba dichiara che questa ultima opinione è la sua.
Segue: Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». Teofilatto: Con ciò attesta che egli non era perfetto; infatti non disse: sei dentro il regno dei cieli, ma: «Non sei lontano dal regno di Dio». Beda: Egli si avvicinava al regno di Dio in quanto sosteneva una massima che apparteneva alla perfezione evangelica.


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