La storia di questa martire è stata narrata da S. Eulogio di Cordova (11 mar.) in Memoriale Sanctorum, resoconto del martirio dei cristiani che subirono la persecuzione dell'850 in Spagna. Colomba era nata a Cordova, minore di tre figli. Sua sorella, Elisabetta, aveva fondato assieme al marito un convento doppio a Tàbanos, in cui si ritirarono con i loro figli. Suo fratello, Martino, era abate della parte del monastero destinata agli uomini, e ispirata dal loro esempio, Colomba, molto stimata per la sua santità, pur ammettendo che può essere un giudizio esagerato, decise di diventare monaca, ma fu ostacolata, almeno per un breve periodo, dalla madre vedova che desiderava per lei il matrimonio, ma che successivamente, dopo aver cominciato in ogni caso ad accorgersi dell'inutilità della sua opposizione, morì inaspettatamente. Colomba poté entrare nella congregazione di Tàbanos, ma nel 852, quando la persecuzione era già cominciata da un paio d'anni, la congregazione fu cacciata da Tàbanos e le monache si rifugiarono in un convento nei pressi di Cordova, vicino alla chiesa di S. Cipriano (16 set.).
MARTIROLOGIO ROMANO. A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Colomba, vergine e martire, che durante la persecuzione dei Mori professò spontaneamente la sua fede davanti al giudice e al consiglio cittadino e fu prontamente decapitata con la spada davanti alle porte del palazzo.
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