Disse loro un'altra parabola: Il regno dei cieli è simile al lievito
che una donna ha preso e nascosto con tre misure di farina, finché tutto si
fermenti.
Crisostomo: Per mostrare la stessa cosa il Signore aggiunge
la parabola del lievito; per cui si dice: Disse loro un'altra parabola: Il
regno dei cieli è simile al lievito; come se dicesse: come il lievito trasmuta
molta farina nella sua virtù, così anche voi trasmuterete tutto il mondo. E
vedi la prudenza di Cristo: adduce infatti le cose che appartengono alla
natura, dimostrando che come è possibile che avvengano quelle, così anche
questo. Però non ha detto semplicemente che ha posto, ma che ha nascosto, come
se dicesse: nella stessa maniera voi, dopo che sarete stati soggetti ai vostri nemici,
trionferete su di essi; e così come il lievito si va corrompendo, però non si
distrugge, ma a poco a poco cambia tutta la massa nella propria natura, così
succederà nella vostra predicazione. Non temete le molte persecuzioni che vi ho
annunciato, che verranno sopra di noi: esse vi serviranno perché brillate di
più e possiate trionfare di tutte.
Ilario: Il Signore ha paragonato se stesso al lievito poiché
il lievito, che viene dalla farina, ha la proprietà di comunicare a tutte le
farine della sua specie la virtù che ha ricevuto, e la donna, cioè la Sinagoga,
nasconde questo lievito con il giudizio di morte. E il lievito gettato nelle
tre misure di farina, cioè della legge, dei Profeti e dei Vangeli, non forma
dei tre elementi altro che un solo credo, in modo che nei progressi del Vangelo
trovi compimento ciò che stabilì la legge e annunciarono i Profeti, anche se,
come ho già ricordato, molti intendono per le tre misure di farina la vocazione
delle tre nazioni formate da Sem, Cam e Iafet. Però non so se è conforme a
ragione questa opinione, poiché anche se tutte le nazioni sono state chiamate
al Vangelo, non si può dire che tutte hanno occultato Cristo, ma al contrario
lo hanno manifestato; e d’altronde in tanta moltitudine di infedeli non è
fermentato tutto.
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