Propose loro un'altra parabola dicendo: Il regno dei cieli è simile a
un granello di senapa, che un uomo prendendolo ha seminato nel suo campo; esso
è il più piccolo di tutti i semi, ma quando è cresciuto è il più grande di
tutti i legumi, e diventa un albero, così che gli uccelli del cielo vengono ad
abitare fra i suoi rami.
Girolamo: Il regno dei cieli è la predicazione del Vangelo,
e la conoscenza delle Scritture che conduce alla vita; di cui si dice ai Giudei
(Mt 21,43): <<Sarà tolto a voi
il regno di Dio>>. Questo regno dei cieli, dunque, è simile a un granello
di senapa.
Agostino: Il granello di senapa, dunque, appartiene al
fervore della fede, poiché si dice di essa che scaccia i veleni, cioè tutti gli
insegnamenti perversi.
Girolamo: Nell’uomo che semina nel suo campo molti intendono
il Salvatore che semina nelle anime dei credenti; altri invece l’uomo stesso
che semina nel suo campo, cioè nel suo cuore. Ma chi è costui che semina se non
il nostro senso e il nostro animo, che ricevendo il granello della predicazione
e fomentando la semente con l’umore della fede la fa germogliare nel suo petto?
Girolamo: e diventa un
albero, così che gli uccelli del cielo vengono ad abitare fra i suoi rami.
Io penso che per rami dell’albero evangelico che crebbero dal granello di
senapa si debba intendere la varietà dei dogmi sopra i quali si riposa la
moltitudine degli uccelli. Assumiamo dunque anche noi le piume della colomba,
in modo che, volando alle cose più alte, possiamo abitare fra i rami di questo
albero, collocare i nostri nidi nella verità e, fuggendo dalla terra, salire
con prontezza al cielo.
Ilario: Quando il grano fu seminato nel campo, cioè quando
il Signore cadde in potere del popolo e consegnato alla morte, fu interrato
come nel campo, e il suo corpo come seminato, crebbe più che il fusto dei
legumi, e sorpassò la gloria di tutti i Profeti.
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