Tutte queste cose Gesù le disse alla folla in parabole, e senza
parabole non parlava loro; affinché si adempisse ciò che era stato detto dal
profeta che disse: <<Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose
nascoste fin dalla creazione del mondo>>.
Remigio: La parola greca <<parabola>> viene tradotta
in latino con <<similitudine>>, mediante la quale si dimostra la
verità. Mostra infatti nella stessa similitudine certe figure di parole, e immagini
della verità.
Girolamo: Però parlava in parabole non ai discepoli, ma alle
folle; e fino a oggi le folle ascoltano attraverso le parabole.
Crisostomo: Anche se infatti in molte occasioni parlò alle
folle senza parabole, però non in quella circostanza.
Agostino: Oppure ciò viene detto non perché il Signore non
abbia parlato mai in termini propri, ma perché non c’è discorso suo in cui non
abbia espresso qualcosa in parabole, anche se ha detto qualcosa in forma
propria, in modo che complessivamente il suo discorso intero non è altro che un
tessuto di parabole, e non se ne trova uno solo in cui il Signore parla di una
cosa e non passa a un’altra fino a che non l’ha svolta completamente. Qualche
volta effettivamente un Evangelista presenta in un solo discorso quello che un
altro riferisce come accaduto in distinte circostanze, seguendo in questa
relazione non l’ordine reale dell’accadimento, ma dei suoi ricordi.
Glossa [Anselmo]: Aprirò la mia bocca in parabole, come se dicesse: avendo prima parlato per mezzo dei Profeti, adesso aprirò personalmente la mia bocca in parabole, e parlerò dal tesoro del mio segreto; annunzierò misteri che erano nascosti fin dalla fondazione del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento