Allora, congedate le folle, venne nella casa e gli si avvicinarono i suoi
discepoli gli dicendo: Spiegaci la parabola della zizzania nel campo.
Rispondendo disse loro: Chi semina il buon seme è il Figlio dell'uomo; il campo
è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; la zizzania sono i figli dissoluti;
il nemico che l'ha seminata è il diavolo; la mietitura è la fine del mondo; i
mietitori sono gli angeli. Come dunque la zizzania viene raccolta e bruciata
nel fuoco, così sarà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi
angeli e raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori di
iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco: li sarà pianto e stridore di
denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi
ha orecchi per intendere intenda.
Crisostomo: Il Signore aveva parlato alle folle in parabole
per spingerlo a interrogarlo; e sebbene avesse detto molte cose in parabole,
tuttavia nessuno lo interrogò; quindi li congedò; per cui segue: Allora, congedate le folle, venne nella casa.
Ma non lo segue nessuno degli scribi; dal che risulta chiaro che non lo
seguivano se non per coglierlo in fallo nel discorso.
Crisostomo: Mentre talora volendo apprendere temevano di
interrogare, adesso interrogano liberamente, e hanno fiducia a causa di quelle
parole (Mc 4,10): <<A voi è
dato conoscere il mistero del regno di Dio>>; per questo lo interrogano
singolarmente, non facendo come la moltitudine, al quale non era stato
concesso. Lasciano la parabola del lievito e quella della senapa, come più
chiare, e lo interrogano sulla parabola della zizzania, poiché ha più relazione
con la premessa parabola della semente, mostra qualcosa di più.
Remigio: Il Signore chiama se stesso Figlio dell’uomo per
darci un esempio di umiltà, o anche perché già sapeva che gli eretici avrebbero
negato che egli sia stato uomo; o anche perché mediante la fede nella sua
umanità potessimo salire alla conoscenza della divinità.