Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai
porci, così che forse non le calpestino sotto le loro zampe e vi si voltino
contro per sbranarvi.
Crisostomo: In precedenza il Signore aveva comandato di
amare i nemici e di fare del bene a quelli che peccano contro di noi. Affinché
dunque i sacerdoti non pensassero di comunicare ad essi anche le cose di Dio,
ha represso questo pensiero dicendo: Non
date le cose sante ai cani; come se dicesse: vi ho comandato di amare i
nemici e di far loro del bene con i vostri beni corporali, ma non
indistintamente con i miei beni spirituali, poiché essi hanno in comune con voi
la natura, ma non la fede; e Dio somministra similmente i benefici carnali ai
degni e agli indegni, ma non le glorie spirituali.
Crisostomo: Santo è il battesimo, la grazia del corpo di
Cristo e cose simili; invece i misteri della verità sono le perle: poiché come
le perle chiuse nelle conchiglie sono poste nel profondo del mare, così i
misteri divini inclusi nelle parole sono posti nell’altezza del senso della
Sacra Scrittura.
Agostino: Non è fuori luogo intendere per cani quanti
combattono la verità, e per porci quanti la disprezzano. Per cui, dato che i
cani si lanciano per sbranare e non permettono che rimanga integro ciò che
sbranano, ha detto: Non date le cose
sante ai cani; poiché, per quanto sta in essi, se fosse possibile,
cercherebbero di distruggere la verità. I porci, invece, per quanto non
desiderino mordere come i cani, talora però inquinano calpestando; e per questo
dice: e non gettate le vostre perle
davanti ai porci.
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