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lunedì 6 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 1-5


In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù, e disse ai suoi cortigiani: Costui è Giovanni il Battista; egli è risuscitato dai morti, e per questo la potenza dei miracoli opera in lui. Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a motivo di Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: Non ti è lecito tenerla. E volendolo uccidere temeva il popolo, perché lo ritenevano come un profeta.

Rabano: Qui veniamo edotti su quanto grande fosse l’invidia dei Giudei. Infatti, mentre nessuno attestava che Giovanni poteva risorgere dai morti, lo straniero Erode lo disse; i Giudei invece preferirono credere che Cristo, che i profeti avevano predetto, non fosse risorto, ma fosse stato sottratto di nascosto. Ciò significa che tra i Gentili ci fu più docilità a credere che non fra i Giudei.

Girolamo: Un certo interprete ecclesiastico chiede per quale ragione Erode sospettò che Giovanni fosse risuscitato dai morti, come se noi dovessimo dare ragione all’errore di un altro, o come se su queste parole si potesse appoggiare l’eresia della metempsicosi, la quale afferma che dopo molte evoluzioni di tempo le anime passano a diversi corpi, nonostante che il Signore avesse trent’anni quando Giovanni fu decapitato.

Remigio: Forse qualcuno domanderà: perché Matteo dice: In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia, avendo detto molto prima che il Signore, dopo la morte di Erode, ritornò dall’Egitto? Però questa difficoltà svanisce tenendo presente che ci furono due Erodi, e morto il primo Erode gli successe suo figlio Archelao, che dopo dieci anni fu esiliato a Vienna, città della Gallia. In seguito Cesare Augusto comandò che questo regno fosse diviso in tetrarchie, e diede tre parti ai figli di Erode. L’Erode quindi che decapitò Giovanni è figlio di Erode il grande, nel cui tempo nacque il Salvatore. E ciò stesso lo dà da intendere l’Evangelista aggiungendo la parola tetrarca.

Girolamo: La storia antica racconta che Filippo, figlio di Erode il maggiore e fratello di questo Erode, si sposò con Erodiade, figlia di Areta re di Arabia; e che dopo il suocero, per certe contrarietà con il genero, portò via sua figlia, e per mortificare il primo marito la sposò con Erode suo nemico. In seguito Giovanni Battista che era venuto con lo spirito e la virtù di Elia, con la stessa autorità con cui costui aveva ripreso Acab e Gezabele contestò Erode ed Erodiade per il loro matrimonio illegittimo, e diceva loro che al fratello non era lecito, mentre viveva l’altro fratello, prendere in sposa sua moglie, preferendo essere in pericolo presso il re piuttosto che dimenticare nell’adulazione i comandamenti di Dio.

Crisostomo: Non parla tuttavia alla donna, ma all’uomo, poiché costui era la causa principale; forse infatti professava la legge giudaica, e quindi Giovanni gli proibì l’adulterio.


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