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sabato 18 maggio 2024

Marco, Capitolo 7, Versetti 1-13

Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate li vituperavano - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non lavavano spesso le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame -. Quei farisei e scribi lo interrogarono: Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde? Ed egli rispose loro: Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini, la purificazione dei vasi e dei calici, e molte altre cose simili fate. E aggiungeva: Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: «Onora tuo padre e tua madre», e «chi maledice il padre e la madre sia messo a morte». Voi invece dite: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè dono, quello che ti sarebbe dovuto da me, e non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte.

Beda: Gli uomini della terra di Genézaret, che sembravano meno dotti, non solo vengono loro stessi, ma portano anche i loro malati al Signore, così che possano toccare almeno la sua frangia. Invece i Farisei e gli Scribi, che dovevano essere i dottori del popolo, vengono al Signore non per chiedere guarigioni, ma per sollevare discussioni ponendoli delle domande.

Teofilatto: I discepoli del Signore, abituati a fissare gli occhi sule solo virtù, mangiavano semplicemente con le mani non lavate. Ora i Farisei, volendo trovare un'occasione, prendono questa e li rimproverano non come trasgressori della legge, ma delle tradizioni degli antichi.

Beda: Prendendo carnalmente le parole spirituali dei Profeti, parole che riguardavano se non la correzione dell'anima e del cuore, come queste (Is 1,16): «Lavatevi e siate mondi», e (Is 52,11): «Purificatevi, voi che portate i vasi del Signore», essi obbedivano a questa parole soltanto sotto l'aspetto materiale. Era un'abitudine superstiziosa ritornare incessantemente a lavarsi, quando si era già puliti, e non mangiare senza aver fatto delle purificazioni. È invece necessario, per coloro che desiderano partecipare spesso al pane disceso dal cielo, purificare spesso le proprie opere con le lacrime, le elemosine e gli altri frutti di giustizia. Bisogna così purificare, sotto l'azione incessante delle buone opere e dei buoni pensieri, le sozzure che possono essere state contratte in seguito alle preoccupazioni del secolo. Invano i Giudei si lavano le mani e si purificano all'esterno fintanto che si rifiutano di venire a purificarsi alla fontana del Salvatore, e invano essi osservano la purificazione dei vasi quando trascurano di purificare dalle loro vere sozzure il corpo e il cuore.

Girolamo: Il Salvatore respinge con una spada a doppio taglio la ridicola aggressione dei Farisei, e le parole di rimprovero che egli prende da Mosè ed Elia per rispondere a loro possono servire anche a noi contro gli eretici.

Crisostomo: Dato che ciò che essi rimproverano ai suoi discepoli non è la violazione della legge, ma quella della trazione degli antichi, egli li copre di confusione chiamandoli ipocriti, in quanto davano una certa riverenza a ciò che non la meritava. Aggiunge poi la parola del Profeta Isaia come rivolta a loro, come se dicesse: come coloro ai quali è detto che onorano Dio con le labbra, ma il loro cuore è lontano da lui, invano dite di custodire la pietà, onorando degli insegnamenti umani; voi trascurate ciò che all'interno è curabile e accusate coloro che coltivano la giustizia.

Teofilatto: I Farisei volendo mangiare le cose che venivano offerte, istruivano i figli affinché, quando avevano qualche peculio e i genitori lo chiedevano, rispondessero loro: corban, ciò dono, ciò che mi chiedi, poiché l'ho già offerto al Signore, cosicché non si domandassero più loro queste offerte, e venissero considerate come già servite ai genitori stessi. È così che essi ingannano i figli, distogliendoli dai loro doveri verso i genitori, al fine di poter divorare ciò che avevano loro fatto offrire. È ciò che il Signore rimprovera loro, convincendoli così del fatto che violavano la legge divina per amore del guadagno. Crisostomo: Oppure si può dire che i Farisei insegnavano ai giovani che le offerte fatte a Dio cancellavano i torti fatti ai genitori, e che vi era come una compensazione; e così essi distruggevano i doveri verso i genitori.

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