La sera del sabato,
all'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena con
l'altra Maria andò a vedere il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran
terremoto. Infatti un angelo del Signore discese dal cielo e
accostatosi rotolò la pietra e sedeva su di essa. Il suo aspetto era
come la folgore, e il suo vestito come la neve. Per il timore di lui
le guardie furono atterite e divennero come morte. Ma l'angelo
rispondendo disse alle donne: Non temete voi: so infatti che cercate
Gesù, che è stato crocifisso. Non è qui: è risorto infatti, come
ha detto. Venite a vedere il luogo dove era stato deposto il Signore,
e subito andando dite ai suoi discepoli: che è risorto, ed ecco, vi
precederà in Galilea; là lo vedrete: ecco, ve l'ho predetto.
Agostino
[Crisostomo]: Dopo le burle e le sferzate, dopo il fiele e
l'aceto mescolati, dopo i tormenti delle piaghe sofferte sulla croce,
e alla fine dopo la morte e la discesa agli inferi, risuscitò dalla
sua tomba la nuova carne, germogliò dal caduco la nuova vita, e
risuscitò la salvezza nascosta nella morte, per ritornare più pura
dopo il sepolcro.
Remigio [Beda]:
Bisogna sapere che, parlando in senso spirituale, Matteo si propose
di dimostrarci la grande dignità che quella santissima notte
ricevette in base all'onore della risurrezione del Signore e della
sua vittoria sulla morte; per questo dice: La
sera del sabato, all'alba del primo giorno della settimana;
dunque, in conformità all'ordine comune dei tempi, la sera non
porta la luce del giorno, ma più che altro le tenebre della notte;
però con queste parole ci dimostra che il Signore convertì questa
notte in festiva e splendente per mezzo della luce della sua
risurrezione.
Beda: Ci fu
un gran terremoto alla risurrezione del Signore dal sepolcro come ci
fu anche nella morte di croce, ed esso mostra che i cuori umani si
commossero prima per la fede nella passione, e poi furono eccitati a
fare penitenza per il timone salutare della risurrezione.