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domenica 7 febbraio 2021

Matteo, Capitolo 27, Versetti 35-38

Dopo che l’ebbero crocifisso si divisero a sorte le sue vesti, affinché si adempisse ciò che fu detto dal Profeta: Si divisero i miei vestiti e sopra la mia veste gettarono la sorte. E sedutisi gli facevano la guardia. E imposero sul suo capo la motivazione scritta della sua condanna: Questi è Gesù, il re dei Giudei. Poi furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

Agostino: La sapienza di Dio prese un uomo per darci l’esempio di come dobbiamo vivere rettamente. Ora, appartiene alla vita retta il non temere le cose che non vanno tenute. Ci sono però degli uomini che, sebbene non temano la morte stessa, tuttavia inorridiscono di fronte a qualche genere di morte. Affinché dunque nessun genere di morte fosse da temere per un uomo che vive rettamente, bisognava mostrarlo con la croce di quell’uomo. Infatti fra tutti i generi di morte non ve n’era alcuno più esecrabile e temibile di quello.

Rabano: Secondo il senso morale si può dire che la croce significa con la sua larghezza la gioia di colui che lavora, poiché la tristezza produce le angustie: Infatti la larghezza della croce è nella parte trasversale di questa, dove si fissano le mani, e per mani intendiamo le azioni; con l’altezza della croce, alla quale aderisce la testa, viene significata la speranza del premio che si attende dall’altissima giustizia di Dio; e la lunghezza, dove tutto il corpo si estende, rappresenta la tolleranza a ragione della quale vengono detti longanimi coloro che tollerano; finalmente la profondità è ciò che si trova dentro la terra, e questa prefigura l’occulto del mistero.

Segue: E imposero sul suo capo la motivazione scritta della sua condanna: Questi è Gesù, il re dei Giudei. Girolamo: Non posso meravigliarmi abbastanza per la grandezza di questo accadimento, come, avendo comperato testimoni falsi ed eccitato il popolo ignorante perché si sollevasse e gridasse, non trovarono altra causa di morte se non quella che egli si proclamava re dei Giudei; ed essi forse fecero questo come burlandosi e ridendo su di lui.

Rabano: Poiché infatti è insieme re e sacerdote, avendo offerto l’olocausto della sua carne sull’altare della croce, il titolo manifestò anche la dignità di re, e non viene posto in basso, ma nell’alto della croce: poiché, sebbene nella croce si dolesse per noi quanto alla debolezza dell’uomo, tuttavia sulla croce rifulgeva la maestà del re; che con la croce non perso, ma piuttosto confermò.

Leone: I due ladroni, uno a destra e uno a sinistra, sono crocifissi affinché con la specie di patibolo si mostrasse il modo in cui si procederà rispetto agli uomini nel giudizio finale. Dunque la passione di Cristo contiene il mistero della nostra salvezza, e dello strumento preparato dalla perfidia dei Giudei il Redentore fece una scala per la sua gloria.

Ilario: Sono crocifissi i due ladroni, uno alla destra e uno alla sinistra, per manifestare che tutti gli uomini erano chiamati a partecipare ai benefici della passione del Signore; e dato che c’è differenza tra i fedeli e gli infedeli secondo la destra e la sinistra, uno dei due, collocato alla sua destra, è salvato con la giustificazione della fede.

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