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domenica 27 dicembre 2020

Matteo, Capitolo 27, Versetti 15-26

Nel giorno solenne il governatore era solito rilasciare al popolo un prigioniero a loro scelta. Aveva poi allora un prigioniero insigne, che si chiamava Barabba; radunateli, dunque Pilato disse: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo? Sapeva infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Ma mentre sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non aver nulla a che fare con quel giusto: infatti oggi ho patito molte cose in sogno per causa sua. Ma i principi dei sacerdoti e gli anziani persuasero il popolo a chiedere Barabba, e a far morire Gesù. Rispondendo loro il governatore disse: Chi volete che vi rilasci dei due? Ma quelli dissero: Barabba. Dice loro Pilato: Che farò dunque di Gesù, che è detto il Cristo? Dicono tutti: Sia crocifisso! Dice loro il governatore: Che cosa ha fatto di male? Ma quelli gridavano più forte dicendo: Sia crocifisso. Pilato, vedendo che non serviva a nulla, ma il tumulto aumentava, presa dell'acqua si lavò le mani davanti al popolo dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; vedetevela voi. E rispondendo tutto il popolo disse: Il suo sangue sopra di noi e sopra i nostri figli. Allora rilasciò loro Barabba e consegnò loro Gesù flagellato, affinché fosse crocifisso.

Origene: Così infatti quelli che governano vengono incontro a quelli che sono loro subordinati, fino a conseguire di porre sopra di essi la loro dominazione assoluta. Anche fra i Giudei ci fu talvolta questo stesso costume: Saul infatti non uccise Gionata, poiché tutto il popolo così gli chiese.

Crisostomo: Anche Pilato volle salvare Gesù appoggiandosi su questo costume, e affinché i Giudei non avessero alcuna ombra di scusa, pone a paragone con Cristo un omicida conosciuto da tutti, a riguardo del quale segue: Aveva poi allora un prigioniero insigne, che si chiamava Barabba. Non solamente era un brigante, ma un brigante insigne, ossia celebre per la sua malvagità.

radunateli, dunque Pilato disse: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo? Crisostomo: Come dicendo: se non volete lasciarlo in libertà come innocente, lasciatelo almeno come condannato, però libero per le festività. E se conveniva lasciarlo libero quando fosse veramente colpevole, con molta più ragione in caso di dubbio. Si veda come si invertì l’ordine in questa occasione. La petizione a favore dei condannati veniva fatta da popolo, e la concessione dal principe; ora invece si fece il contrario: infatti il principe chiede alla folla, e la folla diventa più feroce.

Agostino [Crisostomo]: Così dunque il giudice è spaventato dalla moglie; e per non dare il suo consenso al crimine dei giudei nel giudizio, è giudicato dall’afflizione della moglie nel giudizio: è giudicato colui stesso che giudica, ed è tormentato prima che tormenti.

Origene: Allora la folla, come fiere che corrono sfrenate, volle che venisse messo in libertà Barabba. Ciò dimostra che quella gente è dedita alle sedizioni, agli omicidi e ai latrocini, alcuni nelle cose esteriori e tutti nella loro anima. Dove infatti non c’è Gesù, li ci sono liti e combattimenti, dove invece c’è, li ci sono tutti i beni e la pace. Inoltre tutti coloro che sono simili ai giudei, o nella dottrina o nella vita, desiderano che per loro sia liberato Barabba: infatti chiunque fa il male ha Barabba slegato nel suo cuore, cristo invece legato; chi al contrario agisce bene ha Cristo slegato e Barabba legato. Però Pilato volle mostrare loro l’ignominia di così grande crimine, per cui segue: Che farò dunque di Gesù, che è detto il Cristo? Non solo affinché rispondano, ma anche per vedere fin dove giunge la loro empietà. Poi essi, lungi dal vergognarsi nell’udire che Pilato confessava Gesù Cristo, non si trattengono in alcun modo nella loro perversità, per cui segue: Dicono tutti: Sia crocifisso. Con ciò riempirono la misura della loro empietà, non solo chiedendo la vita per un omicida, ma anche l’ignominiosa morte di croce per un giusto.

Rabano: I crocifissi, pendenti dal legno, inchiodati piedi e mani perché morissero, vivevano lungo tempo sulla croce, non perché si preferisse che la loro vita fosse più lunga, ma perché si prolungasse la morte, in modo che il dolore non finesse troppo presto. I Giudei non pensavano ad altro che a dargli una morte ignominiosa, non comprendendo che era quella scelta dal Signore: poiché, vinto il diavolo per mezzo della stessa croce, questa dovesse essere come un trofeo, che avrebbe brillato sulla fronte di tutti i fedeli.

Crisostomo: Osserva anche qui la grande folla dei Giudei: infatti il loro impeto e la loro perniciosa concupiscenza non permette ad essi di vedere ciò che è necessario, e maledicono se stessi dicendo: Il suo sangue sopra di noi; anzi, spingono la maledizione fino ai figli dicendo: sopra i nostri figli. Tuttavia Dio misericordioso non confermò la loro sentenza, ma da essi e dai loro figli prese coloro che fecero penitenza: infatti anche Paolo fu uno di loro, come le molte migliaia che credettero in Gerusalemme.

Girolamo: Bisogna sapere che Pilato seguì le leggi Romane, dalle quali viene stabilito che chi è crocifisso sia prima flagellato. Gesù è dunque consegnato ai soldati per essere flagellato, e quel corpo santissimo e quel petto di Dio ricevettero i colpi del flagello.

Rabano: Barabba inoltre, che faceva sedizione nelle folle, fu dimesso dal popolo dei giudei, cioè il diavolo, che fino a oggi regna in essi; e per questo non possono avere la pace.

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