Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli, e fu trasfigurato davanti a loro. E i suoi vestiti divennero splendenti e candidissimi come la neve, tali che nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderli così bianchi. E apparve loro Elia con Mosè, e parlavano con Gesù. E Pietro rispondendo disse a Gesù: Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. Infatti non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra, e dalla nube venne una voce che diceva: Questo è il mio Figlio carissimo; ascoltatelo. E subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Girolamo: Dopo il compimento della croce, si mostra la gloria della risurrezione, in modo che coloro che avrebbero visto la gloria della risurrezione futura non temessero gli obbrobri della croce.
Teofilatto: Prese poi i tre vertici degli Apostoli, Pietro come confessante e amante, Giovanni come amato, Giacomo come altivoco e teologo. Infatti era tanto di peso ai Giudei che Erode, volendo compiacerli, lo uccise.
Beda: Dunque il Salvatore trasfigurato non perse la sostanza della vera carne, ma mostrò la gloria futura o della sua o della nostra risurrezione; e quale apparve allora agli Apostoli, tale dopo il giudizio apparirà a tutti gli eletti.
Crisostomo: Introduce nel mezzo Mosè ed Elia; primo, poiché le folle dicevano che Cristo era Elia o uno dei Profeti, e così si mostra agli Apostoli insieme con loro, affinché vedessero la differenza fra i servi e il Signore, e inoltre poiché i Giudei accusavano Cristo di trasgressione della legge, e lo ritenevano un bestemmiatore, in quanto attribuiva a sé la gloria del Padre; così introduce nel mezzo coloro che rifulsero in entrambe le cose: infatti Mosè diede la legge, ed Elia fu zelatore della gloria di Dio; per cui non sarebbero stati accanto a lui se Cristo fosse stato contrario a Dio e alla sua legge. E affinché sapessero che aveva potere sulla vita e sulla morte, collocò nel mezzo Mosè, che era morto, ed Elia, che non aveva ancora patito la morte. Parimenti con ciò indicò che la dottrina dei Profeti fu il pedagogo alla dottrina della fede di Cristo. Indicò anche la congiunzione del Nuovo e dell'Antico Testamento, e il fatto che nella risurrezione i Profeti e gli Apostoli si congiungeranno, ed entrambi andranno davanti al re di tutti.
Beda: Se la sola trasfigurazione dell'umanità di Cristo e la società di soli due santi visti in un solo momento hanno un tale fascino che Pietro vuole fissarli in quel luogo con le sue proposte, quale sarà la felicità di questa contemplazione: Dio visto eternamente in mezzo ai cori degli Angeli!
Teofilatto: Pietro, temendo di discendere dal monte, avendo già sentito che che Gesù doveva essere crocifisso, disse: è bene per noi stare qui, e non scendere laggiù, cioè in mezzo ai Giudei. Se infatti verranno qui furenti contro di te, abbiamo Mosè che ha debellato gli Egiziani, e abbiamo anche Elia, che fece scendere il fuoco dal cielo e distrusse cinquanta uomini.
Beda: E bisogna notare che, come quando fu battezzato il Signore nel Giordano, così anche quando fu glorificato sul monte, viene dichiarato il mistero di tutta la Santa Trinità: poiché la gloria di colui che confessiamo nel battesimo, loderemo insieme vedendolo nella risurrezione. Né inutilmente lo Spirito Santo qui apparve nella luce splendente e lì nella colomba, perché colui che ora conserva con cuore semplice la fede che ha ricevuto, allora contemplerà con la luce dell'aperta visione ciò che ha creduto. Quando poi si verificò la voce sopra il Figlio, si trovò egli solo, poiché, quando lo manifesterà agli eletti, Dio sarà tutto in tutti. Anzi, Cristo risplende con i suoi in tutte le cose, come il capo con il corpo.
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