29 D. Quali sotto le domeniche che si chiamano di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?
R. Si chiamano domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima la settima, sesta e quinta
domenica avanti quella di Passione.
30 D. Per qual ragione la Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia
nei divini uffici l'Alleluia, ed usa paramenti di color violaceo?
R. La Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici
l'Alleluia, che èvoce di allegrezza, ed usa paramenti di color violaceo, che é color di mestizia, per
allontanare con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare ad essi
Io spirito di penitenza.
31 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nei divini uffici delle settimane di
settuagesima, sessagesima e quinquagesima?
R. Nei divini uffici della settimana di settuagesima la Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri
progenitori, e il loro giusto castigo; in quelli della settimana di sessagesima ci rappresenta il diluvio
universale mandato da Dio per castigo dei peccatori; in quelli poi dei primi tre giorni della
settimana di quinquagesima ci rappresenta la vocazione di Abramo, e il premio dato da Dio alla sua
obbedienza e alla sua fede.
32 D. Donde viene che, malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di settuagesima,
sessagesima e quinquagesima, più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte
di cristiani?
R. In questo tempo più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani per
malignità del demonio, il quale volendo contrariare i disegni della Chiesa, fa i maggiori suoi sforzi
per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami del mondo e della carne.
33 D. Che cosa dobbiamo fare per conformarci ai disegni della Chiesa nel tempo di carnevale?
R. Per conformarci ai disegni della Chiesa in tempo di carnevale bisogna star lontani dagli
spettacoli e dai divertimenti pericolosi, e attendere con maggior diligenza all'orazione e alla
mortificazione, facendo qualche visita straordinaria al Santissimo Sacramento, massime quando sta
esposto alla pubblica adorazione; e ciò per riparare a tanti disordini, coi quali Iddio in questo tempo
viene offeso.
34 D. Se vi fosse necessità di trovarsi a qualche pericoloso divertimento del carnevale, che cosa
deve farsi?
R. Chi per necessità si trovasse a qualche pericoloso divertimento del carnevale, deve prima
implorare l'aiuto della divina grazia per evitare ogni peccato; poi recarvisi con grande modestia e
ritenutezza, e dopo, raccogliere lo spirito colla considerazione di qualche massima del vangelo.
domenica 28 gennaio 2024
San Papa Pio X - Delle Domeniche di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima
sabato 20 gennaio 2024
giovedì 18 gennaio 2024
Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Gregorio Nazianzeno
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 8 agosto 2007
☩
I: Vita e scritti
Cari fratelli e sorelle,
mercoledì scorso ho parlato di un grande maestro della fede, il Padre della Chiesa san Basilio. Oggi vorrei parlare del suo amico Gregorio di Nazianzo, anche lui, come Basilio, originario della Cappadocia. Illustre teologo, oratore e difensore della fede cristiana nel IV secolo, fu celebre per la sua eloquenza, ed ebbe anche, come poeta, un’anima raffinata e sensibile.
Gregorio nacque da una nobile famiglia. La madre lo consacrò a Dio fin dalla nascita, avvenuta intorno al 330. Dopo la prima educazione familiare, frequentò le più celebri scuole della sua epoca: fu dapprima a Cesarea di Cappadocia, dove strinse amicizia con Basilio, futuro Vescovo di quella città, e sostò poi in altre metropoli del mondo antico, come Alessandria d’Egitto e soprattutto Atene, dove incontrò di nuovo Basilio (cfr Discorso 43,14-24). Rievocandone l’amicizia, Gregorio scriverà più tardi: «Allora non solo io mi sentivo preso da venerazione verso il mio grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi, ma inducevo a fare altrettanto anche altri, che ancora non lo conoscevano ... Ci guidava la stessa ansia di sapere ... Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all’altro di esserlo. Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi» (Discorso 43,16.20). Sono parole che rappresentano un po’ l’autoritratto di quest’anima nobile. Ma si può anche immaginare che quest’uomo, che era fortemente proiettato oltre i valori terreni, abbia sofferto molto per le cose di questo mondo.
martedì 16 gennaio 2024
Pdf - I Peccati di Lingua
di Don Giuseppe Tomaselli
☩
Ci sono dei peccati che
vengono commessi soltanto da certe categorie di persone, come il
furto, l'omicidio; i peccati di lingua invece si sogliono commettere
da tutti. Trovare chi non pecchi di lingua è cosa difficile, tanto
che San Giacomo Apostolo dice: Chi non pecca con la lingua, è
perfetto.
In vista della grande utilità che potrà apportare
a tutte le anime la trattazione di un tale argomento, mi son proposto
di scrivere qualche cosa sull'uso della lingua, facendo vedere il
male che arreca colui il quale non sa frenarla ed il bene che compie
chi ne fa buon uso.
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lunedì 15 gennaio 2024
San Girolamo - Vita Dissipata
dalla Lettera XLIII
☩
Basta che protraiamo la lettura (della Sacra Scrittura) che ci viene da sbadigliare, da reprimerci lo stomaco, da stropicciarci la faccia con le mani; e come se avessimo già lavorato troppo, ci ributtiamo in occupazioni profane. Non parlo poi dei pranzi che ci aggravano la pesantezza dell'anima. E mi fa pure vergogna parlare delle visite così frequenti, sia di quelle che ogni giorno rendiamo agli altri, sia di quelle che riceviamo in casa nostra. In esse si finisce per parlottare, la conversazione va per le lunghe, si tagliano i panni agli assenti, passiamo in rassegna la vita altrui... e rosicchiandoci l'un l'altro finiamo di ingoiarci a vicenda. E questo è il cibo con cui ci intratteniamo e ci congediamo. Quando poi gli amici se ne sono andati, regoliamo i conti anche con loro! Un giorno è l'ira a farci fare la parte del leone, e un' altra volta è un affanno proprio inutile, dato che ci impensierisce troppo in anticipo su problemi che dovrebbero essere centellinati in parecchi anni: e non ci succede mai di pensare alle parole del Vangelo: «Pazzo che sei! Questa stessa notte ti verrà chiesta l'anima; di chi saranno i beni che hai accumulato?». Si va in cerca di vestiti non per lo scopo cui servono, ma per civetteria. C'è in vista un guadagno da qualche parte? I piedi mettono le ali, la. lingua si anima, si tende l'orecchio. Se ci mettono al corrente: di qualche dissesto - come può succedere spesso in economia domestica - il volto s'oscura di tristezza. Saltiamo dalla gioia per uno scudo guadagnato, e poi la perdita di un obolo ci butta a terra. Che alternanza di umori nella stessa persona! Per questo il Profeta supplica il Signore con queste parole: «o Signore, fa' scomparire dalla tua città la loro immagine!». Se è vero, infatti, che siamo stati modellati a immagine e somiglianza di Dio, sono i nostri vizi a metterci addosso tante maschere. Proprio come nelle rappresentazioni teatrali: l'attore è sempre il medesimo; ma ora, robusto, ti incarna Ercole; ora, effeminato, si muta in Venere ed ora si atteggia timidamente a Cibele. Così è per noi: sono tanti i nostri peccati? E di altrettante maschere, rispettivamente simili, ci rivestiamo.
domenica 14 gennaio 2024
Suicidio Assistito: Massima Allerta in Veneto!
Il 16 gennaio prossimo il Consiglio Regionale del Veneto voterà sulla legge voluta dall’associazione Coscioni e firmata da 9.072 cittadini veneti che obbligherebbe a fornire in venti giorni il via libera a chi richiede il suicidio assistito. Suscita perplessità in molti il fatto che il governatore leghista Luca Zaia scelga per il suicidio politico sposando una tale iniziativa politica che certo non è coerente alle sue asserite radici cristiane, tanto da fare parlare alcuni di un suicidio politico in una regione cattolica come il Veneto.
Zaia forse non ha letto il testo della proposta di legge di cui si è ideologicamente innamorato. All’articolo 2 Cappato e i suoi scrivono che possono richiedere il suicidio assistito le persone che patiscono ‘sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili’ genericamente dipendenti da ‘trattamenti di sostegno vitale’.
Il tutto perché curare un depresso cronico così come un disabile grave costa molto, ammazzarli costa pochissimo, anzi come recita l’articolo 6 della legge di Cappato ‘non derivano nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio regionale’. A Zaia chiediamo di fermarsi subito sul suicidio assistito e aprire un ragionamento più complesso, altrimenti il 16 gennaio in Veneto aprirà una mattanza. Si discute tanto di fascismo in queste ore per stupidi saluti romani fuori dal tempo. Zaia non si renda emulo della pratica propagandata dai nazisti con la Aktion T4, la soppressione di malati psichici e disabili nella Germania degli Anni Trenta.
sabato 13 gennaio 2024
Pdf. Robert Hugh Benson - Il Dominatore del Mondo
Ambientato ai giorni nostri ma scritto nel 1907, Il padrone del mondo è al tempo stesso una delle prime distopie moderne e un bestseller assoluto nell'ambito della christian fiction.
All'inizio del ventunesimo secolo l'Europa è dominata da governi di
stampo massonico e comunista. Il secolarismo ha trionfato
definitivamente e le religioni sono decadute: la sparuta minoranza
cattolica superstite ha come uniche roccaforti l'Irlanda e Roma, che ha
ottenuto l'indipendenza dall'Italia ed è retta dal papa. Il dissenso è
inesistente, l'eutanasia è pratica diffusa, l'edilizia si sviluppa
sottoterra e la lingua internazionale è l'esperanto. Londra è una città
silenziosa in cui ogni rumore è attutito dallo strato di gomma che
sembra rivestire ogni superficie calpestabile, e a Trafalgar Square
troneggia la statua di un massone. Su questo sfondo si intrecciano le
vite dei due antitetici protagonisti: da una parte Percy Franklin,
ambizioso prete cattolico che aspira a una rifondazione della Chiesa;
dall'altra Oliver Brand, deputato comunista e convinto anticattolico,
figlio della società moderna. Entrambi assistono con trepidazione alla
grande partita sullo scacchiere mondiale che si gioca tra Occidente e
Oriente. Quando l'eterno attrito fra i due blocchi sembra sul punto di
degenerare in una guerra di proporzioni inedite, entra in scena Julian
Felsenburgh, misterioso poliglotta dal carisma eccezionale che si impone
come mediatore, stabilendo un nuovo ordine mondiale e diventando il dio
delle masse: è l'ascesa dell'Anticristo. Ma la pace universale
conquistata non salva il declino dei cattolici: nel momento in cui tutte
le forze convergono nell'ultimo scontro con la Chiesa, il mondo sembra
prossimo all'Apocalisse.
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Film - Salomè (1953)
Figlia del Re Erode, la bella e sensuale Salomè, aggraziata ballerina, cerca inutilmente di convincere il patrigno a risparmiare (!) la vita di Giovanni Battista, condannato alla decapitazione. Orripilata dalla morte, lascerà la reggia e troverà Gesù.
ANNO 1953
PAESE
REGIA William Dieterle
ATTORI Rita Hayworth, Stewart Granger, Charles Laughton, Judith Anderson
Catechesi del Papa Benedetto XVI su Sant'Ilario di Poitiers
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 18 ottobre 2007
☩
Cari fratelli e sorelle,
oggi vorrei parlare di un grande Padre della Chiesa di Occidente, sant’Ilario di Poitiers, una delle grandi figure di Vescovi del IV secolo. Nel confronto con gli ariani, che consideravano il Figlio di Dio Gesù una creatura, sia pure eccellente, ma solo creatura, Ilario ha consacrato tutta la sua vita alla difesa della fede nella divinità di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Dio come il Padre, che lo ha generato fin dall’eternità.
Non disponiamo di dati sicuri sulla maggior parte della vita di Ilario. Le fonti antiche dicono che nacque a Poitiers, probabilmente verso l’anno 310. Di famiglia agiata, ricevette una solida formazione letteraria, ben riconoscibile nei suoi scritti. Non sembra che sia cresciuto in un ambiente cristiano. Egli stesso ci parla di un cammino di ricerca della verità, che lo condusse man mano al riconoscimento del Dio creatore e del Dio incarnato, morto per darci la vita eterna. Battezzato verso il 345, fu eletto Vescovo della sua città natale intorno al 353-354. Negli anni successivi Ilario scrisse la sua prima opera, il Commento al Vangelo di Matteo. Si tratta del più antico commento in lingua latina che ci sia pervenuto di questo Vangelo. Nel 356 Ilario assiste come Vescovo al sinodo di Béziers, nel sud della Francia, il «sinodo dei falsi apostoli», come egli stesso lo chiama, dal momento che l’assemblea fu dominata dai Vescovi filoariani, che negavano la divinità di Gesù Cristo. Questi «falsi apostoli» chiesero all’imperatore Costanzo la condanna all’esilio del Vescovo di Poitiers. Così Ilario fu costretto a lasciare la Gallia durante l’estate del 356.
giovedì 11 gennaio 2024
Cartone Animato - 10 L'Invito alla Grande Cena
Le Parabole a Cartoni Animati - 10 L'Invito alla Grande Cena
☩
La parabola del banchetto
di nozze è una parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo
Matteo (22,1-14) e nel Vangelo secondo Luca (14,16-24). Potrebbe
essere chiamata anche parabola dello sposalizio del figlio del re o
parabola del grande banchetto. È una parabola nella quale Gesù
illustra le caratteristiche del Regno dei Cieli.
mercoledì 10 gennaio 2024
Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Basilio Magno
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 4 luglio 2007
☩
I: Vita e scritti
Cari fratelli e sorelle,
oggi vogliamo ricordare uno dei grandi Padri della Chiesa, san Basilio, definito dai testi liturgici bizantini un «luminare della Chiesa». Fu un grande Vescovo del IV secolo, a cui guarda con ammirazione tanto la Chiesa d’Oriente quanto quella d’Occidente per la santità della vita, per l’eccellenza della dottrina e per la sintesi armonica di doti speculative e pratiche. Egli nacque attorno al 330 in una famiglia di santi, «vera Chiesa domestica», che viveva in un clima di profonda fede. Compì gli studi presso i migliori maestri di Atene e di Costantinopoli. Insoddisfatto dei suoi successi mondani, e accortosi di aver sciupato molto tempo nelle vanità, egli stesso confessa: «Un giorno, come svegliandomi da un sonno profondo, mi rivolsi alla mirabile luce della verità del Vangelo..., e piansi sulla mia miserabile vita» (cfr Ep. 223,2). Attirato da Cristo, cominciò a guardare verso di Lui e ad ascoltare Lui solo (cfr Regole morali 80,1). Con determinazione si dedicò alla vita monastica nella preghiera, nella meditazione delle Sacre Scritture e degli scritti dei Padri della Chiesa, e nell’esercizio della carità (cfr Epp. 2 e 22), seguendo anche l’esempio della sorella, santa Macrina, che già viveva nell’ascetismo monacale. Fu poi ordinato sacerdote e infine, nel 370, Vescovo di Cesarea di Cappadocia, nell’attuale Turchia.
sabato 6 gennaio 2024
Film. Padre Pio - La Notte del Profeta (1995)
Un noto giornalista italiano vuole parlare con Padre Agostino, un frate cappuccino di San Giovanni Rotondo, per poter ottenere delle informazioni su Padre Pio. Padre Agostino accetta e il giorno seguente racconterà al giornalista tutto il passato e il presente di Padre Pio. Dopo aver ascoltato la sua lunga storia, il giornalista decise di incontrarlo e riuscirà a scoprire e a comprendere tante azioni e miracoli che il popolare frate cappuccino realizzò per la gente e per la chiesa.
ANNO 1995
PAESE
REGIA Jean-Marie Benjamin
ATTORI Rodolfo Corsato, Sergio Fiorentini
La Stella Cometa è il Segno che Porta a Gesù
Nella nostra vita la Stella Cometa è data dai Sacramenti, dalla Messa, dalla Preghiera, dai Sacerdoti Santi e Persone Sante che incontriamo nel nostro quotidiano, ma in particolare per ciascuno di noi, la Stella Cometa è la nostra Storia, che è il Luogo Santo in cui il Signore Gesù si fa conoscere ed incontrare nei fatti piccoli o grandi, gioiosi o dolorosi che siamo chiamati a vivere nella consapevolezza di essere Amati di un Amore Infinito.
San Raimondo de Blanes
Il cavaliere laico, San Raimondo de Blanes è il
primo martire dell’Ordine Mercedario. Catturato dai terribili invasori
mussulmani, per odio della fede cattolica venne incarcerato, percosso e
flagellato ed infine decapitato, nella città di Granada nel giorno
dell’Epifania del Signore dell’anno 1235.
L’Ordine lo festeggia il 6 gennaio.
mercoledì 3 gennaio 2024
Sant'Antonio di Padova - La Predica è Efficace quando Parlano le Opere
Dai «Discorsi» di Sant'Antonio di Padova, Sacerdote (I, 226)
☩
Chi è pieno di Spirito
Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie
testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di
povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in
noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando
parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere.
Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo
maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò
frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al
predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la
conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua
dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue
come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4).
Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito e non
secondo l'inclinazione del suo animo. Vi sono infatti alcuni che
parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le
propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice
a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, i
quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i
profeti, oracolo del Signore, che muovono la lingua per dare oracoli.
Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li
raccontano e travìano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io
non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno
affatto a questo popolo. Parola del Signore» (Ger 23,
30-32).
Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito
Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonda la sua grazia per
realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei
cinque sensi e nell'osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci
ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le
lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e
illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e
trino.